Benedetto Vertecchi di R.P. La Tecnica della Scuola del 3.5.2008. In una intervista rilasciata ad un quotidiano nazionale, il pedagogista Benedetto Vertecchi (già presidente dell'Invalsi e oppositore della riforma Moratti) evidenzia la necessità che la scuola disponga di informazioni sugli interessi extrascolastici degli alunni. Il sistema di valutazione non può riguardare solo i livelli di apprendimento e il profitto degli alunni; ci sono anche altri elementi da considerare e su fenomeni come il bullismo o la droga in classe la scuola deve intervenire facendo molta prevenzione: è questo in sintesi il pensiero di Benedetto Vertecchi, pedagogista e docimologo, presidente dell’Invalsi all’epoca dei inistri Berlinguer e De Mauro, caduto in disgrazia nel periodo morattiano in quanto poco favorevole alla riforma della scuola voluta dal Governo di centro-destra. Nel corso di una intervista rilasciata ad un importante quotidiano nazionale, Vertecchi ha anche aggiunto che agli insegnanti vanno dati strumenti adeguati fornendo perlomeno elementi su cui lavorare. Per esempio i docenti dovrebbero sapere “quanta tv vede uno studente, che cosa fa nel tempo libero, quali interessi ha, se li ha”. “E’ da questo – ha detto ancora Vertecchi – che dipendono gli stili cognitivi che poi diventano fattore determinante del successo o dell’insuccesso”. “E invece – ha rimarcato poi il pedagogista – in nome della privacy alle scuole abbiamo legato le mani”. In realtà la riforma del ministro Moratti aveva tentato di fornire agli insegnanti uno strumento di lavoro da utilizzare allo scopo: il portfolio doveva proprio servire anche per raccogliere informazioni relative agli interessi extra-scolastici degli alunni. Il portfolio ha avuto però ben poco successo anche a causa della forte opposizione sviluppatasi nelle scuole.
La sortita di Benedetto Vertecchi suona quasi come un
“via libera” per il ripristino del portfolio; bisogna però vedere se
questa volta sindacati e pedagogisti attestati su posizioni di
centro-sinistra vorranno nuovamente sostenere la protesta delle
scuole o se, al contrario, tenteranno di svolgere una funzione di
mediazione. |