Lo annuncia il ministro della Funzione
pubblica, Renato Brunetta
Va in pensione la pagella di carta Salvo Intravaia, la Repubblica 12.5.2008 STA per tramontare uno dei simboli della scuola italiana: la pagella. Lo ha annunciato il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, al Forum della Pubblica amministrazione in corso a Roma. Un intervento nel quale ha spiegato come l'uso delle tecnologie e le innovazioni del prossimo futuro rivoluzioneranno la vita degli italiani. E ha dichiarato guerra alla cosiddetta documentazione cartacea, citando tra gli altri il caso delle pagelle scolastiche: secondo il ministro, "dovranno essere lette su internet. la carta deve sparire". Il tutto, entro un anno e mezzo, al massimo due. Brunetta segue la via britannica: lo scorso gennaio il governo di Londra ha annunciato l'intenzione di mettere in rete, entro il 2010, i voti di tutti gli alunni di Sua Maestà, per permettere ai genitori di seguire l'andamento scolastico dei figli. Per quasi 7 milioni di famiglie italiane, abituate a controllare i risultati scolastici dei figli attraverso la pagella "di carta", si tratta di una rivoluzione. Alcune scuole italiane si sono già lanciate in esperienze simili, consentendo ai genitori di controllare l'andamento didattico dei figli per mezzo della Rete. I siti di alcune scuole permettono, a madri e padri muniti di password, di verificare voti e assenze dei figli. Ma la pagella è un atto formale di cui la scuola ancora non può sbarazzarsi. Cammina con l'alunno che si trasferisce da un istituto a un altro e, una volta compilata, firmata dal dirigente scolastico e timbrata, è difficile contraffarla. Negli anni recenti, la tradizionale pagella ha già subito una serie di "attacchi". All'elementare e alla media, da tempo si presenta sotto forma di scheda con articolati giudizi. Niente più voti, insomma. E da qualche anno, ogni scuola media e elementare si confeziona la propria pagella in relazione al curriculum scolastico adottato dal Piano dell'offerta formativa: non è più il ministero della Pubblica istruzione a spedirla alle scuola. Solo alle superiori è ancora nella sua forma tradizionale: materie, voti e assenze.
Dopo gli hacker che
hanno forzato il cervellone del ministero "prelevando" la somma di
13 milioni di euro e portandola con un click in Egitto, c'è da
giurare che qualche studente "giamburrasca" si attrezzerà per
manipolare voti e assenze per fare bella figura con i genitori. |