Il "MIDA" punta sulla certificazione dei servizi.

da Tuttoscuola, 24 maggio 2008

Il MIDA (Movimento Insegnanti da Abilitare), un'altra formazione nata nella galassia del precariato, chiede al ministro Gelmini che "il servizio prestato dai docenti precari non abilitati presenti sul territorio nazionale venga riconosciuto nello stesso modo dei docenti abilitati".

Gli insegnanti del MIDA riconoscono di non avere un titolo abilitante, ma chiedono al ministro di consentire a chi ha almeno 360 giorni di servizio di partecipare "o a un corso abilitante (come concesso a coloro che avevano 360 gg nel 2004), o un concorso riservato o qualsiasi altra forma di abilitazione riconosciuta ministerialmente".

L'obiettivo del MIDA, con chiaro riferimento alla proposta di legge per la promozione del merito presentata a suo tempo dall'on. Gelmini prima di diventare ministro, è quello di poter accedere alle graduatorie anche sulla base della certificazione dei servizi prestati, "avvalendosi della meritocrazia per il servizio svolto sia nei riguardi dello Stato italiano sia nei confronti di quei bambini e di quei ragazzi che ogni giorno si confrontano con noi chiamandoci Prof. o Maestro".

Il MIDA propone ai sissini di allearsi con loro "perché l'obiettivo finale è lo stesso": quello di entrare nelle graduatorie ai fini della successiva immissione nei ruoli (con precedenza per i sissini, riconosce il MIDA).

Chissà se in cambio di qualche forma di inserimento nelle graduatorie questa categoria di precari estremi, i più precari di tutti, accetterebbe di sottoporsi alla scelta da parte dei dirigenti scolastici, che è una delle proposte contenute nel disegno di legge "meritocratico" del ministro Gelmini...