Due modelli di formulazione
delle Indicazioni nazionali.

da Tuttoscuola, 6 maggio 2008

Il nuovo ministro della pubblica istruzione troverà sul suo tavolo due modelli di formulazione di Indicazioni (i cosiddetti programmi) da applicare a scuola dell'infanzia e primo ciclo di istruzione: quelle nazionali allegate al decreto legislativo 59/2004 per l'attuazione della riforma Moratti e quelle per il curricolo presentate dal ministro Fioroni nel settembre scorso.

Dal punto di vista normativo, le prime, pur avendo carattere transitorio, sono teoricamente subito applicabili; le seconde sono un interessante e apprezzabile documento ministeriale, ma senza vincolo di applicazione. L'interruzione di legislatura ha impedito infatti di portare a termine un disegno di definizione delle Indicazioni attraverso la sperimentazione con superamento formale delle "vecchie" Indicazioni.

Sulle Indicazioni morattiane sono stati predisposti i nuovi testi scolastici attualmente in uso; sulle Indicazioni per il curricolo ci si preparava a farlo.

I contenuti e la struttura delle due "Indicazioni" non sono antitetici e contengono più affinità che differenze. Le seconde, quelle del curricolo, hanno razionalizzato le precedenti e ne hanno dato una configurazione più funzionale e organica. La filosofia di impianto è sostanzialmente la medesima.

Potrebbe essere opportuno, visto come sono andate le cose, fare tesoro di quanto elaborato con la commissione Ceruti, passare al superamento della fase transitoria delle Indicazioni morattiane e dare certezza alle scuole, varando finalmente il regolamento definitivo con eventuali integrazioni di obiettivi e contenuti.

Sarebbe un modo intelligente di fare uscire la scuola dal guado di attese e di incertezze in cui si trova. Da troppo tempo.