"Il programma della Gelmini nella sua recente proposta di legge"
Chiamata diretta dei docenti
Confermata l'abolizione dei debiti formativi.
Mario Reggio, la Repubblica del 9.5.2008 ROMA - Abolizione dei debiti formativi, chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi. E per l'università finanziamenti in base alla valutazione dei risultati da parte di una commissione esterna al mondo accademico, per arrivare alla chiamata diretta dei professori universitari. Ed infine privatizzazione degli enti di ricerca. In base ad un concetto centrale: agevolare la «diffusione e l'attuazione concreta nella società italiana del principio del merito». Questi gli obiettivi cardine della proposta di legge delega depositata dall'allora deputata di Forza Italia Maria Stella Gelmini l'8 febbraio scorso, dopo la caduta del governo Prodi. E proprio l'intero secondo paragrafo della norma è dedicato a università e scuola. I settori di cui ora Gelmini dovrà occuparsi come ministro del IV governo Berlusconi. Ma senza cancellare tutto quel che è stato fatto fino ad ora, e fermo restando il principio del confronto con tutte le componenti del mondo della scuola. La «riforma» della nuova inquilina di Viale Trastevere, dunque, sarebbe già pronta. O, comunque, sono chiari i principi a cui si ispirerà il neo ministro. Si parte dall'autonomia scolastica: nella proposta di legge Gelmini propone più poteri ai presidi, organizzativi e disciplinari, la promozione della concorrenza tra le istituzioni attraverso la ripartizione dei soldi pubblici in base ai risultati raggiunti, verificati da un organo terzo di valutazione, e il riconoscimento alle famiglie di "voucher" formativi da spendere nelle scuole pubbliche o private. Per quanto riguarda gli studenti, il neoministro è favorevole alla cancellazione del sistema dei debiti formativi, ma anche all'aumento della selettività anche «attraverso la reintroduzione degli esami di riparazione». Le eventuali insufficienze, comunque, vanno colmate attraverso «appositi moduli integrativi obbligatori» senza «oneri a carico dello studente».
Poi ci sono i docenti: Gelmini propone la
chiamata diretta da parte dei presidi su liste di idonei, con un
periodo di prova di 2 anni scolastici propedeutico all'assunzione a
tempo indeterminato. Quanto al sistema universitario, la neoministra
nella sua proposta di legge parla di esami preliminari «obbligatori
per l'accesso» anche «ove non sia previsto il numero programmato».
Ma pensa anche alla «rimodulazione delle tasse, con rafforzamento
delle borse di studio destinate agli studenti meritevoli».
Rivoluzioni in vista anche per i docenti: la neoministro nella sua
pdl di febbraio prospetta una «progressiva abolizione degli
incarichi a tempo indeterminato dei docenti» e «l'istituzione
progressiva della chiamata nominale da parte delle facoltà. I fondi
pubblici, poi, dovrebbero essere ripartiti agli atenei «in misura
direttamente proporzionale ai risultati formativi qualitativi
certificati da organismi terzi». Per gli enti di ricerca la
neoministro è favorevole alla «privatizzazione di tutti gli istituti
pubblici». |