I dati allarmanti di uno studio del Ministero: troppi si fermano già alle medie
Sono 650mila i ragazzi in ritardo e in un triennio costano 8 miliardi

Scuola, la carica dei "fuori quota"
In 130mila hanno più di vent'anni.

Salvo Intravaiala Repubblica 7.5.2008

A quell'età potrebbero essere già laureati ma si trovano ancora a scuola. Sono i "nonnetti" degli istituti superiori italiani, in ritardo rispetto alla normale tabella di marcia di 2 o più anni. Spesso si tratta di pluriripetenti. In 33 mila hanno già compito vent'anni e quasi 100 mila si trovano ancora tra i banchi a 21 anni e oltre.
Ma il ritardo non è stato accumulato soltanto nelle scuole superiori, molti hanno inciampato alla già alle elementari e alle medie. Tecnicamente, per il ministero sono "in ritardo" rispetto all'età anagrafica. E man mano che si procede verso il quinto anno delle superiori gli studenti "regolari" calano vistosamente.

Le carriere degli studenti che fanno fatica a seguire il passo dei compagni "regolari" sono costellate da più di una bocciatura e in tanti a 21/22 anni si trovano ancora alle prese con la conquista del diploma. Altri hanno accumulato qualche anno di ritardo perché si sono dapprima ritirati per rientrare nel circuito scolastico dopo una "pausa di riflessione".
In base alle percentuali fornite dal ministero della Pubblica istruzione, oltre 250 mila studenti delle superiori sono "in ritardo di 2 o più anni": in pratica uno studente su 10. E oltre 400 mila ragazzi sono in ritardo di "un solo" anno. Il clamoroso dato emerge dall'ultima pubblicazione sulla Dispersione scolastica che, confermando numeri già conosciuti, mette in luce anche qualche aspetto del fenomeno mai scandagliato prima.

Il dossier riporta i dati relativi all'anno scolastico 2006/2007 e costituisce una delle analisi sulla cosiddetta dispersione scolastica più completa e aggiornata.
Al primo anno delle superiori gli studenti in regola sono poco meno di 74 su cento e procedendo verso l'ultimo anno, il quinto, la percentuale scende fino ad arrivare al 68,5 per cento. Il record spetta agli istituti professionali dove la percentuale di studenti in ritardo di 2 o più anni si aggira attorno al 20 per cento in tutte le classi.
Sono i licei a fare registrare i tassi di irregolarità più bassi. I meno fortunati incontrano i primi ostacoli alla scuola elementare e alla media, dove 22 mila ragazzini di 15, 16 e 17 anni non si sono ancora diplomati.

I dati appena pubblicati da viale Trastevere, oltre a mettere in evidenza come la scuola in molti casi non riesce a seguire tutti, consentono anche di aggiornare il costo della dispersione scolastica in Italia. Se, infatti, uno studente del superiore costa 7.666 euro l'anno e sono 650 mila coloro che hanno accumulato un ritardo (di uno, due o più anni) in un triennio la scuola italiana brucia qualcosa come 8 miliardi di euro. Una cifra impressionante che, con ogni probabilità, potrebbe essere utilizzata per rendere più efficiente il sistema.