Decisa per il 4 giugno la sentenza sui ricorsi
contro la legge Fioroni
Debiti, il caso al Consiglio di Stato Salvo Intravaia, la Repubblica 29.5.2008 La prossima settimana, durante un vertice a viale Trastevere, il neoministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini dovrebbe sciogliere il nodo-debiti, anche se in 'zona Cesarini'. Ma su tutta la vicenda pende ora la spada di Damocle del pronunciamento del Consiglio di Stato che la prossima settimana potrebbe addirittura annullare la circolare contestata dai Cobas della scuola. Secondo indiscrezioni riportate dalle agenzie di stampa, la Gelmini intenderebbe "ammorbidire" la trafila imposta dal suo predecessore, Giuseppe Fioroni, per il recupero dei debiti. Tutte le novità dovrebbero essere contenute nella circolare sugli scrutini (ed esami) che negli anni scorsi di questi tempi era uscita da settimane o in un apposito decreto. Durante le scorse settimane, su tutta la questione sono state avanzate tantissime ipotesi. Gli studenti da sempre chiedono l'annullamento del provvedimento. E si è ipotizzato anche di posticipare l'avvio dell'anno scolastico in tutte le regioni al 20 settembre per consentire ai Consigli di classe di effettuare, nelle prime due settimane di settembre, le verifiche sul superamento dei debiti. Ma la strada non appare percorribile perché quella di stabilire il calendario scolastico è una prerogativa delle singole regioni. Il nuovo inquilino di Palazzo della Minerva vorrebbe salvare "capra e cavoli": obbligare gli alunni a recuperare i debiti entro l'anno e, allo stesso tempo, risolvere le tante situazioni di crisi che si prevedono fra qualche settimana nelle scuole italiane. Mancano le risorse economiche per organizzare corsi di "almeno 15 ore" in tutte le discipline nelle quali lo studente viene "rimandato". Ma non solo. Le scuole devono decidere se svolgere i corsi a giugno, a luglio o ad agosto con i propri insegnanti, interferendo con le ferie dei prof (e delle famiglie), o affidare a docenti esterni il recupero: ipotesi non gradita a studenti e genitori. E ancora. Meglio effettuare le verifiche, e riunire i Consigli di classe per lo scioglimento della riserva, subito dopo i corsi o a fine agosto? In teoria ci sarebbe la possibilità di spostare tutto settembre ma si creerebbero problemi sull'organico: senza conoscere il numero dei promossi e dei bocciati, le classi rimarrebbero in forse fino a pochi giorni dall'inizio delle lezioni e bisognerebbe richiamare i docenti in pensione dal primo settembre e quelli trasferiti in un altro istituto per "sciogliere la riserva". Ecco soltanto alcune delle difficoltà che dovranno affrontare le scuole, cui la Gelmini vorrebbe dare una risposta. Ma a una settimana dalla fine delle lezioni il rischio è di aggiungere a confusione altra confusione.
Secondo le prime indiscrezioni che escono dal
Palazzo, l'orientamento è quello di "una minore rigidità delle
regole, fermo restando per gli alunni di certificare il superamento
delle insufficienze". Nessun colpo di spugna, insomma. La famigerata
circolare 92 dovrebbe essere "ammorbidita" affidando all'autonomia
delle scuole la possibilità di gestire il recupero dei ragazzi". Si
parla della possibilità di lasciare agli istituti il potere di
decidere quanti corsi fare, su quali discipline (solo le più
importanti) e per quante ore: anche meno di 15. Modifiche che
dovrebbero snellirebbe il lavoro di presidi e docenti. E mentre si aspetta il provvedimento del ministro, la soluzione potrebbe arrivare dalla giustizia amministrativa. Il Consiglio di Stato ha fissato per mercoledì 4 giugno l'udienza sulla richiesta da parte dei Cobas di annullare l'ordinanza 92 e con essa tutta la nuova procedura sul recupero dei debiti scolastici.
Se il tribunale amministrativo dovesse
accogliere l'istanza le lancette tornerebbero indietro di sette
mesi: ritornerebbero i "promossi con debito" e, soprattutto, le
scuole non avrebbero nessun obbligo di organizzare i corsi estivi.
"Lo scorso 26 maggio - spiega Piero Bernocchi, portavoce nazionale
dei Cobas - abbiamo fatto pervenire al Consiglio di Stato note
integrative con le quali, ribadendo che l'OM impone soluzioni del
tutto inattuabili e illegittime per il recupero dei "debiti", si
evidenzia che la sospensione della stessa non cagionerebbe alcun
inconveniente o alcuna difficoltà organizzativa in ordine allo
svolgimento degli esami di maturità". |