Istat, più di 1 studente su 10 lascia
al primo anno delle superiori.

In Sicilia e Campania i tassi più alti, in Friuli Venezia Giulia il più basso

 La Stampa del 7.5.2008

ROMA
Ancora alto in Italia il tasso di abbandoni scolastici, con le percentuali maggiori nel Mezzogiorno. È quanto rileva l’Istat nel rapporto «100 statistiche per il Paese, indicatori per conoscere e valutare» illustrato questa mattina a Roma dal presidente dell’Istituto di Statistica, Luigi Biggeri, alla presenza del presidente del Cnel, Antonio Marzano e del ministro per l’Attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata.

Dal volume emerge, infatti, che, nell’anno scolastico 2005/06 la quota di giovani che ha abbandonato gli studi al primo anno delle superiori, senza completare dunque l’obbligo formativo, è del 11,1%. Forti i differenziali territoriali: è il Friuli-Venezia Giulia la regione con quota di abbandoni più contenuta (6,2%) mentre i valori più elevati si rilevano in Sicilia e in Campania, dove rispettivamente 15 e 14 studenti su 100 non completano il percorso dell’obbligo formativo.

Valori di dispersione scolastica preoccupanti si riscontrano, tuttavia, anche al Nord. In Valle d’Aosta, con l’11,7%, Liguria e Piemonte, entrambe al 10,8%. E al Centro, dove il tasso di abbandono del Lazio è pari all’11,7%. Le regioni del Mezzogiorno che presentano tassi più contenuti, inferiori alla media Italia di oltre 3 punti percentuali, sono l’Abruzzo e il Molise con valori rispettivamente pari al 7,7% e all’8%.

Il volume conferma che l’Italia spende meno di altri Paesi europei per l’Istruzione. Nel 2005, rileva l’istat, l’incidenza della spesa in istruzione e formazione sul Pil è pari al 4,4%, ampiamente al di sotto della media dell’Ue27 che era del 5,1% nel 2004.

Nel 2007 il 48,2% della popolazione in età compresa tra i 25 e i 64 anni ha conseguito come titolo di studio più elevato la licenza della scuola media inferiore, valore distante dalla media Ue27 (30% nel 2006), che ci colloca nelle ultime posizioni insieme a Spagna, Portogallo e Malta.

Nel 2007 poco più del 75% dei giovani italiani in età 20-24 anni ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore, valore che colloca l’Italia al di sotto della media Ue. In ambito comunitario sono alcuni Paesi di recente ingresso quelli che presentano i più elevati tassi di scolarizzazione superiore (in Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia 9 studenti su 10 hanno conseguito almeno il diploma superiore). In Italia circa il 41% dei giovani in età 19-25 anni risulta iscritto a un corso universitario nell’anno accademico 2005/06.