Slogan e rivendicazioni dei precari
oggi a Montecitorio.

 Tuttoscuola, 23 luglio 2008

Al coro di "Gelmini, Moratti/solo balle e pochi fatti", si sono riuniti questa mattina in piazza Montecitorio centinaia di precari della scuola, per protestare contro i tagli di risorse e di posti di lavoro imposti dalla nuova finanziaria all'istruzione.

Davanti alla Camera dei Deputati e proprio sotto l'obelisco che domina la piazza, i manifestanti hanno riproposto lo slogan "Sotto il grembiule... niente", che campeggia da giorni sui siti Internet del precariato organizzato, con l'immagine di una bambina che indossa un grembiulino, e che mostra sotto il vestito il proprio scheletro.

Slogan e immagine evocano una scuola ridotta all'osso dai tagli, mentre i vertici politici preferiscono parlare di argomenti meno importanti, come l'opportunità di reintrodurre il grembiule a scuola.

A solidarizzare con i precari, sono giunti il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro, l'ex ministro del lavoro Cesare Damiano, e i deputati del Pd Manuela Ghizzoni e Maria Coscia.

Maristella Curreli, presidente nazionale dei Cip, una delle sigle organizzatrici del sit-in di protesta ha spiegato gli effetti "devastanti" della manovra: "i genitori avranno tagli al tempo pieno e figli in classi sovraffollate. Mentre per i precari ci saranno meno assunzioni e meno posti di supplenza già questa estate. E come faremo a garantire un adeguata preparazione quando avremo classi da 35 alunni?"

Molti anche gli striscioni, indirizzati contro il ministro Gelmini, ma anche verso Giulio Tremonti, Renato Brunetta e Berlusconi. Al Presidente del Consiglio, un cartello particolarmente ironico si rivolgeva, recitando: "Caro Silvio, sono una precaria che aspetta/non voglio esserti né nuora né valletta/dammi solo la cattedra che mi spetta".