Bastico:
"Nessun accordo bipartisan
sul ddl Aprea".

di R.P.  La Tecnica della Scuola, 20.7.2008.

Con un comunicato diramato nella giornata festiva, la senatrice del PD Mariangela Bastico smentisce categoricamente che sul ddl Aprea vi sia un accordo fra maggioranza e opposizione, come invece ipotizzato da un quotidiano nazionale. L'ex vice-ministro annuncia anche la propria presenza al sit-in dei precari del 23 luglio.

“Non c’è nessun accordo bipartisan sul ddl Aprea”: è questo in sintesi il commento di Mariangela Bastico - ex viceministro dell’Istruzione durante il Governo Prodi - sulla notizia diffusa nelle ultime ore da un quotidiano nazionale che ha avanzato l’ipotesi che in Commissione Istruzione della Camera si possa raggiungere una mezza intesa fra maggioranza e opposizione sul progetto di legge relativo alla riforma degli organi collegiali e al reclutamento dei docenti.

“La notizia - scrive Mariangela Bastico in una nota pubblicata in queste ore nel suo sito WEB - non corrisponde alla realtà ed è assolutamente priva di fondamento. Il Pd non concorda sull'impianto e sui contenuti specifici del progetto di legge”.

Anzi, l’ex viceministro ricorda che l'on. Letizia De Torre (PD anche lei) ha presentato un disegno di legge sugli organi collegiali e uno sulle modalità di formazione in ingresso dei docenti molto lontani nello spirito e nel testo dal ddl Aprea.

In realtà il ddl De Torre sugli organi collegiali prevede la piena autonomia statutaria delle Istituzioni scolastiche e, almeno su questo punto, non si discosta in modo significativo dal ddl della maggioranza. Lo stesso progetto prevede poi l’istituzione di consiglio territoriale di cui dovrebbero far parte i presidenti dei consigli di circolo/istituto e i dirigenti scolastici delle scuole di riferimento.

Ogni consiglio territoriale dovrebbe riferirsi ad una trentina di istituzioni scolastiche ed essere quindi composto da una sessantina di membri.

“Sul precariato e sulle modalità di reclutamento - prosegue Bastico nel suo comunicato - il PD conferma l'indirizzo e le scelte del Governo Prodi: un piano triennale di assunzioni per 150mila docenti e 30mila ATA, l'esaurimento delle graduatorie permanenti, la ridefinizione delle modalità di formazione in ingresso dei docenti attraverso un regolamento interministeriale, il reclutamento attraverso concorsi da svolgersi a cadenza biennale e con corrispondente durata della validità delle graduatorie”.

Proprio per questo motivo, sottolinea ancora Mariangela Bastico, non è più rinviabile il completamento del programma di assunzione del personale precario allo scopo di “perseguire l'obiettivo di stabilizzazione del personale della scuola, fattore essenziale per la continuità didattica e per la qualificazione della scuola stessa”.

L’ex vice-ministro, che attualmente non fa però parte della Commissione Istruzione ma si occupa dei rapporti con le Regioni, coglie anche l’occasione per ricordare che “il PD è assolutamente contrario all'emendamento che di fatto abolisce l'obbligo d'istruzione a 16 anni e reintroduce il doppio canale della Moratti, permettendo che l'obbligo si realizzi nei corsi triennali regionali di istruzione e formazione professionale”.
“Sono questi i terreni prioritari su cui il Pd condurrà una dura opposizione parlamentare” conclude la Bastico che però aggiunge: “Per ottenere concreti e positivi risultati è fondamentale che l'opposizione parlamentare sia sostenuta da un impegno politico e sociale fortemente diffuso nella scuola e nel Paese”.

Un comunicato, insomma, con cui si aprono ufficialmente le ostilità.

Aprea e Gelmini sono avvertite: a settembre il PD potrebbe sostenere apertamente la protesta delle scuole, dei sindacati e dei precari.

Un primo assaggio la Bastico la proporrà già il prossimo 23 luglio: scrivendo al Forum Precariscuola ha già annunciato che parteciperà al sit-in organizzato dai precari davanti a Montecitorio.