Il ministro della Pubblica Istruzione a tutto
campo, dai grembiuli al 7 in condotta
E poi ritorno degli esami di riparazione e basta con i
"genitori-avvocati"
"Settimana corta? Perché no".
La scuola modello Gelmini.
Salvo Intravaia, la
Repubblica 24.7.2008
Divisa scolastica, ripristino del sette in
condotta e maggiore rigore da parte delle famiglie. Ecco come il
ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini intende "moralizzare"
la scuola italiana. Ma non solo. L'inquilino di viale Trastevere non
esclude il ritorno agli esami di riparazione, la settimana corta per
tutti e il ritorno al maestro unico alla scuola primaria. E ancora:
quasi certa la chiusura delle Ssis, i bilanci scolastici verranno
pubblicati in rete e per i precariato si preannunciano tempi bui.
Durante una intervista radiofonica il ministro Gelmini ha toccato le
questioni più spinose della scuola. Vediamole.
Divisa per tutti.
"Noto con piacere che molti presidi stanno informando il ministero
del fatto che stanno reintroducendo il grembiule", annuncia
l'avvocato bresciano che continua: "Anche se mi piacerebbe pensare
più all'introduzione della divisa nelle scuole, sul modello di
alcune nazioni europee". Secondo il ministro la divisa (il vecchio
grembiule) è "un elemento di ordine, uguaglianza e decoro".
"Vestirsi nello stesso modo, magari con lo stemma dell'istituto
appuntato sulla giacca, suscita un senso di appartenenza e
aiuterebbe tante famiglie, oggi in difficoltà a causa della corsa
alle griffe. Corsa che comincia proprio fra i banchi di scuola".
Più rigore da parte dei genitori.
Se gli insegnanti hanno perso in prestigio è anche colpa dei
genitori. "Per rivalutare il ruolo degli insegnanti - spiega la
Gelmini - è necessario che i genitori non siano sempre i
'sindacalisti' dei propri figli. Credo che le famiglie non debbano
sempre dare ragione ai propri figli o, in qualche modo, fare i
sindacalisti dei figli ma debbano creare una collaborazione con gli
insegnanti". Una famiglia schierata sempre e comunque dalla parte
dei figli "non aiuta il ragazzo". "Anzi crea un cortocircuito -
continua - con gli insegnanti e anche un disorientamento. Quindi più
rigore sia da parte degli insegnanti che delle famiglie".
Sette in condotta.
Per questa ragione, e per evitare o limitare gli atti di bullismo e
di vandalismo, già dal prossimo anno scolastico potrebbe ritornare
il sette in condotta. Il voto di condotta esiste già ma non ha
nessun rilievo ai fini della promozione. Dal prossimo settembre
potrebbe non essere più così. "Già da settembre potrebbe tornare il
voto di condotta", dichiara il ministro Gelmini che sta lavorando ad
"un provvedimento normativo che possa dare agli insegnanti uno
strumento importante di valutazione". "Il giudizio complessivo sulla
maturità degli studenti - ha spiegato - dipende certo dalle
verifiche sulle singole materie, ma anche dai comportamenti". E la
cosa norma potrebbe entrare in vigore "fra qualche mese".
Gli esami di riparazione.
Dopo la sperimentazione degli studenti "sospesi" potrebbero
ritornare gli esami di riparazione veri e propri. "Personalmente -
ha detto Gelmini - non mi sono detta contraria agli esami di
riparazione, mantenendo comunque il recupero a scuola. In questo
modo - ha spiegato - non si grava sulle famiglie perche è corretto
che sia la scuola a fornire le ore di insegnamento necessarie per
superare le insufficienze senza rivolgersi a insegnanti privati e
quindi con un costo per le famiglie".
Settimana corta.
Finora, la decisione di svolgere le lezioni fino al venerdì è
affidata ai singoli organi collegiali della scuola ma dal prossimo
anno la settimana corta potrebbe essere introdotta per tutti. E'
questo il pensiero del ministro dell'Istruzione. "Con le modifiche
normative che scatteranno da settembre 2009 rivedremo gli orari
delle singole materie e dei cicli scolastici. Sarà quella la sede
per valutare se lasciare agli studenti il sabato libero, ma
mantenendo il tempo pieno, perché credo sia importante per le
famiglie". In questo modo il ministro annuncia anche una mezza
rivoluzione per i quadri orari di tutti gli ordini di scuola
Il maestro unico.
"Mi auguro che non sarà necessario tornare al maestro unico": un
insegnante per classe in luogo dei tre insegnanti su due classi.
L'esternazione del ministro farà saltare in aria i sindacati della
scuola. In effetti, per effettuare il taglio previsto dal decreto
legge 112 (87 mila posti in tre anni, più 33 mila previsto dal
governo precedente) occorrono interventi strutturali. "Non abbiamo
assunto nessuna decisione di tornare al maestro unico. E' chiaro che
razionalizzare la rete scolastica impone alcune scelte, ma credo che
le elementari siano un ciclo scolastico che funziona, lo dicono
anche i dati Ocse-Pisa, e quindi mi auguro che non sarà necessario
tornare al maestro unico".
Costo dei libri scolastici e
obbligo. La Gelmini si è soffermata
anche sul costo dei libri scolastici ricordando che è stato
raggiunto un accordo con gli editori, che si sono impegnati a tenere
il costo dei libri sotto il tetto dell'inflazione e a rieditarli
soltanto se c'è un cambiamento nei contenuti intorno al 30 per
cento. Il ministro ha quindi sottolineato la possibilità di
scaricare da internet alcuni testi, soprattutto quelli di esercizi.
Il ministro ha voluto mettere anche la parola fine sulla querelle
politica relativa all'obbligo scolastico. "L'obbligo rimane a 16
anni - ha precisato - abbiamo solo introdotto un emendamento che
consente di adempierlo anche attraverso il canale della formazione
professionale".
Le Ssis e il precariato.
E' armai certo: le Scuole di specializzazione all'insegnamento
secondario saranno chiuse e il precariato dovrà in qualche modo
terminare. Ma coloro che hanno iniziato la Ssis lo scorso anno
potranno concludere. I 12 mila che a settembre inizieranno il
secondo anno del IX ciclo sono dunque salvi e per loro, finora
esclusi dalle graduatorie dei precari, si accende la speranza: un
provvedimento ad hoc per farli inserire in graduatoria. "Non voglio
essere responsabile - ha detto il ministro - di distribuire
illusioni. Credo sia doveroso mettere uno stop e poi valutare
insieme come andare avanti. Intanto coloro che l'anno scorso hanno
già iniziato il primo anno delle Ssis, completeranno". E sul
problema del precariato la Gelmini attacca la sinistra.
"In passato si sono fatte promesse che poi non
sono state mantenute. I ragazzi non hanno certezze di un percorso
professionale. La sinistra - dice il ministro - ha continuamente
creato precariato. Bisogna fare un'operazione di trasparenza, sono
stati immessi solamente 25 mila insegnanti invece dei 150 mila
previsti. Il numero delle immissioni diminuisce di anno in anno, a
causa delle difficoltà economiche. Occorre rivedere le norme di
reclutamento, che vanno cambiate con le parti sociali". Si procederà
dunque a nuove regole per il reclutamento dei docenti.
"Per chi non ha ancora iniziato le Ssis -
chiarisce il ministro - stiamo pensando invece di reintrodurre il
tirocinio. Credo che sia inutile dopo una laurea si debbano fare
ulteriori due anni di approfondimento. Forse è meglio introdurre il
praticantato di un anno nelle classi". Ma una cosa è quasi certa:
niente più precariato nella scuola. "Il sistema - spiega - così non
regge e con gli strumenti di oggi non possiamo dare risposte. Va
cambiato il reclutamento".
Bilanci scolastici in rete.
"Considerata la vicenda dolorosa delle risorse della scuola che
vanno diminuendo - dice l'inquilino di Palazzo della Minerva - ho
deciso di mettere i bilanci in rete: potranno essere consultati
dalla prossima settimana via internet".