Per fare il ministro dell’istruzione
bisogna essere docente?

 Tuttoscuola, 7 luglio 2008

In occasione della formazione di un governo capita spesso di sentire questa domanda: il ministro dell'istruzione viene dalla scuola? È docente o dirigente scolastico?

È una domanda che nasconde una mezza verità: chi appartiene al mondo della scuola può capirne complessità e problemi. Ma l'altra mezza verità è che non basta conoscere la scuola per avere anche capacità politica di riformarla o gestirla al meglio.

Altrimenti bisognerebbe ritenere che un buon governo dovrebbe per forza essere composto solamente da tecnici.

Nella storia del ministero dell'istruzione (come in altri ministeri) sono stati pochi i casi di ministri provenienti dalla scuola. Il caso della Falcucci ne fu un esempio, ma la senatrice di ferro aveva anche grinta e capacità politica.

I ministri dell'ultimo decennio non venivano dalla scuola: Berlinguer era un docente universitario, la Moratti una manager prestata alla politica e Fioroni un medico.

L'uscita dell'on. Bossi, che pone dei dubbi sull'adeguatezza del ministro Gelmini a condurre il Miur solamente perché non è un'insegnante, è discutibile.

Se la Gelmini sarà un buon ministro, dipenderà non tanto dalla conoscenza diretta e personale del mondo della scuola, quanto soprattutto dalla sua capacità politica di avvalersi degli esperti di cui saprà circondarsi e dalla capacità di far pesare il proprio ruolo all'interno del governo e nei rapporti istituzionali.