Integrazione bambini dislessici: di A.G. La Tecnica della Scuola, 4.7.2008. E’ quanto sostiene l’Associazione italiana dislessia, che a tal fine ha creato un Libro Bianco con le testimonianze dei genitori o degli stessi ragazzi che sono stati discriminati a scuola. Nei giorni scorsi l’associazione ha anche inviato un esposto alla magistratura e al Commissario europeo per i diritti umani Thomas Hammarberg: solo in pochi casi verrebbe adottato il Pei.
Poco tempo per svolgere i compiti
scritti, inadeguata diffusione dell'uso di strumenti come computer,
registratore, calcolatrice in classe e, infine, gli esercizi alla
lavagna e la lettura ad alta voce: sarebbe ancora del tutto
insufficiente il sostegno didattico che viene dato ai ragazzi
dislessici che frequentano la scuola. La denuncia arriva dall’Associazione
italiana dislessia,
che nei giorni scorsi ha inviato un esposto alla magistratura e al
Commissario europeo per i diritti umani Thomas Hammarberg. Nel
nostro Paese, infatti, allo scarso apporto didattico si aggiunge il
mancato inserimento scolastico di diverse migliaia di bambini
dislessici. Il problema principale, denuncia sempre l’Aid, è che solo a pochi casi ai ragazzi dislessici – dei 350.000 totali (il 4% di tutta la popolazione scolastica) - vengono associate le Programmazioni educative individualizzate. Quasi sempre vengono superficialmente etichettati come svogliati chiedendo loro di svolgere il programma dei compagni normodotati. Nell'esposto presentato dall’associazione si legge anche che diversi docenti negherebbero ai ragazzi la possibilità di registrare le lezioni perché minerebbe la privacy scolastica. Questo avverrebbe perché “molti insegnanti non conoscono il disturbo – continua Leo -, accusando i ragazzi di studiare poco, umiliandoli in classe e colpevolizzando le famiglie. Il risultato è che tanti alunni dislessici ogni anno vengono ingiustamente bocciati, abbandonano gli studi e da adulti svolgeranno lavori al di sotto delle proprie capacità". Negli ultimi mesi per dare risonanza al problema, l’Aid ha attivato una raccolta di firme per l'approvazione di una legge “faro” sulla dislessia: a tal fine ha creato anche un Libro Bianco con le testimonianze dei genitori o degli stessi ragazzi che sono stati discriminati a scuola, cui è stato vietato l'uso di strumenti compensativi in classe e tempi più lunghi per le prove scritte (chiunque voglia raccontare la propria storia potrà inviarla a roma@dislessia.it).
La stessa associazione – in collaborazione degli Istituti Aldini
Valeriani e Sirani di Bologna e la sezione Aid di Bologna - si è
infine attivata per facilitare l'apprendimento dei ragazzi
dislessici fornendo dei file digitali (in formato Pdf) dei libri di
testo scolastici di alcune case editrici. |