Tagli inevitabili?

 Pasquale Almirante, La Sicilia 13.7.2008

Ha fatto bene il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, a porre la questione dei tagli delle cattedre dei docenti e del personale Ata nelle scuole dell’Isola (La Sicilia dell’ 11/7), ma il problema sembra più complesso e la sua protesta, sebbene autorevole, potrà produrre poco se non si interviene nel cuore stesso della strategia complessiva del Governo. Né d’altra parte la politica dei tagli era del tutto disattesa anche perché non è del ministro della istruzione, Gelmini, ma del tesoro, Tremonti, ed era già nel programma elettorale della Cdl.

Era stato infatti ampiamente annunciato che sarebbe stata riproposta la riforma della scuola della Moratti che prevede riduzioni sensibili di ore negli Istituti tecnici e professionali anche perché il 97% della spesa complessiva dell’istruzione è impiegata per i salari, per cui l’unico risparmio possibile è appunto riducendo personale. La stessa Valentina Aprea, presidente della commissione cultura della Camera, lo ha sempre detto con chiarezza: “Per quel che riguarda la riduzione del personale della scuola, si tratta ormai di una necessità, in quanto le risorse sono ormai scarsissime.”

Il punto focale della manovra economica di Tremonti è esplicitato nell’art. 64 che vuole innalza il rapporto alunni/docenti (già documentato dal Quaderno bianco del governo Prodi), portandolo da 11,5 docenti per 100 alunni alla media europea di circa 8,5/100 con un risparmio di spesa di 7,8 miliardi di euro, il 30% del quale dovrebbe essere reinvestito per la valorizzazione e la carriera professionale del personale.

Le modalità dei tagli è noto: revisione degli organici Ata; razionalizzazione e accorpamento della classi di concorso; ridefinizione dei curricoli e dei quadri orari (istituti tecnici e professionali); revisione dei criteri di formazione delle classi; rimodulazione dell’organizzazione della scuola elementare; revisione dell’assetto organizzativo e didattico dei centri di istruzione degli adulti, compresi i corsi serali. Benché importante la presa di posizione del presidente Lombardo, crediamo tuttavia che la linea del contenimento di spesa intrapresa dal Governo centrale sulla scuola possa subire poche modifiche, mentre le speranze dei precari di entrare in ruolo si affievoliscono sebbene abbiano progetti di proteste anche clamorose.