Venerdì 11 luglio,
incontro nazionale dei precari.

di R.P. La Tecnica della Scuola, 8.7.2008.

Lo ha organizzato il CIP (Comitati Insegnanti Precari) con l'intento di richiamare l'attenzione generale su un tema che riguarda non solo il destino lavorativo di migliaia di insegnanti, ma la stessa qualità del servizio scolastico. Nostra intervista alla presidente del CIP.

Si svolgerà il prossimo 11 luglio a Roma, presso l’Itis Galilei, un incontro di docenti precari di tutta Italia.

L’iniziativa è promossa dal CIP (Comitati Insegnanti Precari) e in considerazione dell’impegno con cui Associazioni e Forum di precari la stanno promuovendo da diversi giorni, potrebbe riservare molte sorprese sia in termini di partecipazione sia per le decisioni che potranno essere assunte dai partecipanti.

Ne parliamo con la presidente del CIP, Maristella Curreli.

Domanda: Qual è l'obiettivo immediato della manifestazione?
Risposta: Obiettivo dell'incontro è quello di coagulare le forze ed orientarle a difesa della categoria e a salvaguardia della scuola pubblica statale, contro il progressivo disimpegno strategico ed economico proposto dall'attuale maggioranza, e di confermare l'opposizione a qualsiasi progetto che leda i diritti professionale del personale precario. Sarà anche l'occasione per ribadire l'incompatibilità tra precarietà e qualità dell'offerta formativa.

D. La data scelta per la manifestazione non è particolarmente felice: a luglio gli insegnanti sono ormai in vacanza. Pensate di avere un buon riscontro lo stesso?
R. E' vero, a luglio, tutti gli insegnanti sono in vacanza, ma quelli precari sono "in vacanza coatta". Sono disoccupati e preoccupati per il loro futuro. E per questo - ne sono convinta - ben disposti a lavorare insieme per garantirsi un lavoro stabile.
Lo testimonia il gran numero di associazioni, comitati e gruppi che, da tutte le parti d'Italia, hanno aderito entusiasticamente alla nostra iniziativa. Le nostre preoccupazioni non vanno in vacanza. Anzi.

D. Il Governo ha garantito 32mila assunzioni a partire dal prossimo settembre. Potrebbero essere le ultime, visti i tagli consistenti previsti dal decreto legge 112. La cosa vi preoccupa?
R. In 11 anni di militanza nel Cip, devo dire che mai come oggi sono preoccupata per il futuro dei precari. In tanti anni di lotte, e rivendicazioni, abbiamo sempre difeso la categoria da normative improvvisate, da riforme disinvolte rivelatesi poi dannose ed inutili, da repentini cambi normativi in corsa che hanno rallentato e deviato il percorso della nostra carriera scolastica. Ma oggi il decreto legge che incombe su di noi sembra prefigurare una "soluzione finale": i tagli scellerati, il nuovo reclutamento dei docenti a trattativa privata, l'azzeramento delle graduatorie ad esaurimento e dei precari che vi sono inclusi, porteranno la scuola pubblica statale italiana verso lo sfascio totale.

D. Quali sono i vostri rapporti con i sindacati?
R. Seguiamo sempre con attenzione le iniziative di tutti i sindacati, molti di noi ne fanno parte, spesso abbiamo avuto confronti serrati e costruttivi. Di norma siamo stati abbandonati al nostro destino a vantaggio del personale già in ruolo. Troppo spesso hanno preferito tutelare posizioni di privilegio invece di schierarsi dalla parte dei più svantaggiati e marginalizzati.
Ciononostante li abbiamo invitati ancora per rilanciare iniziative comuni a vantaggio dell'intero comparto scuola.

D. Mi sembra che il movimento dei precari debba molto alla rete internet. E' davvero così?
R. Internet è un impagabile luogo d'incontro e confronto, la rete ci permette certo di estendere il piano d'azione, non fosse altro per ampliare la conoscenza e la consapevolezza dei problemi comuni, per confrontarci tempestivamente su una condizione - quella del precario - in perpetuo divenire. Ma il Cip non si ferma al virtuale, promuove incontri ed assiste i precari in ogni luogo e momento. L'11 luglio, a Roma, faremo sentire le nostra voce e, con il contributo di tutti coloro che parteciperanno, faremo sentire forti e chiare le ragioni di tutta la categoria.