Firmato il Contratto integrativo
su aggiornamento e formazione.

di R.P. La Tecnica della Scuola, 7.7.2008.

La formazione continua ad essere definita un diritto per il personale e un dovere per l'Amministrazione. Scarse le risorse messe in campo: poco meno di 8milioni di euro ai quali se ne aggiungono 2 per la formazione dei docenti di sostegno.

Meno di 10 euro per ogni insegnante in servizio: è questa la cifra stanziata dal Contratto nazionale integrativo su formazione e aggiornamento sottoscritto lo scorso 4 luglio fra Ministero e organizzazioni sindacali.

Resta (e non poteva essere diversamente, tenuto conto delle disposizioni contrattuali generali) la definizione dell’aggiornamento inteso come diritto per il docente e come dovere per l’Amministrazione, nonostante che anche di recente molte associazioni professionali siano intervenute sulla questione e abbiano sottolineato la necessità di parlare almeno di diritto/dovere.

Viene confermata la possibilità, per il personale, di “esercitare il diritto alla formazione anche nella forma dell’autoaggiornamento, individuale o in gruppo di lavoro, purchè l’attività sia inserita nel piano annuale deliberato dall’Istituzione scolastica”.

Come già avviene ora, anche per il 2008/2009 il piano annuale è oggetto di preventiva informazione alle RSU della scuola.

Il contratto individua anche le priorità che le scuole dovranno tenere in conto nella organizzazione delle attività di formazione:

-  rielaborazione dei curricoli nella scuola dell’infanzia e del primo ciclo

- sperimentazione delle linee guida per l’obbligo di istruzione nel biennio della secondaria di secondo grado

-  applicazione delle disposizioni in materia di esami di Stato

-  miglioramento degli apprendimenti di base degli studenti nel percorso dell’obbligo di istruzione (matematica, scienze ed educazione linguistica).

Modeste, come si è detto, le risorse: 7.732.000 euro per la formazione del personale della scuola e 2.267.000 euro per la formazione dei docenti di sostegno.

L’Amministrazione centrale avrà invece a disposizione 804mila euro per iniziative a valenza nazionale.

Alle scuole arriveranno meno di 7milioni di euro (i 7.732.000 euro comprendono infatti una quota del 10% destinata agli Uffici scolastici regionali).

Il contratto prevede però che a queste risorse si potranno aggiungere anche quelle derivanti dalla legge 440/97 che, al momento attuale, non sono ancora note ma che – a causa della applicazione della clausola di salvaguardia, sono già state ampiamente “sforbiciate” dal ex-ministro Padoa Schioppa.