Obbligo a 16 anni/1. da TuttoscuolaNEWS, n. 355, 21 luglio 2008 Walter Veltroni: "ai figli delle famiglie povere si dirà: ‘tu se vuoi dopo i 14 anni puoi fare la formazione professionale'. E' un'idea contro cui si batteva Don Milani". Mariastella Gelmini: "L'emendamento proposto dal governo non incide minimamente sull'obbligo di istruzione, che rimane a 16 anni. Evidentemente Walter Veltroni è stato male informato". A criticare pesantemente l'emendamento, anzi il sub-emendamento del governo all'art. 64 del decreto legge n. 112 ("L'obbligo di istruzione si assolve anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale ... e anche nei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale...") era stata la Cgil, che per bocca del neosegretario confederale Enrico Panini, segretario uscente della Flc-Cgil, aveva parlato di un "ennesimo colpo di mano per via legislativa contro la scuola pubblica" e di "sconfessione degli impegni assunti dal ministro Gelmini". La critica Panini-Veltroni si riferisce alla conseguenza di tale modifica, in quanto, trasferendo l'obbligo di istruzione anche all'area della istruzione e formazione professionale si porterebbero i ragazzi a scegliere dopo la terza media il canale in cui assolvere all'obbligo. La scelta verrebbe portata indietro di due anni, quando, con la riforma del ministro Moratti, era previsto il doppio canale dei licei da una parte e dell'istruzione e formazione professionale dall'altra. Già nella scorsa settimana abbiamo segnalato la fine della ‘luna di miele' tra i sindacati e il ministro. Ora la frattura si estende al livello politico su un punto, come quello dell'obbligo, da sempre al centro di forti contrapposizioni. Il ministro ombra del PD, senatrice Mariapia Garavaglia, preannuncia la presentazione al Senato (da notare che alla Camera nella relazione di minoranza del PD non era stato espresso alcun rilievo sull'argomento) di un emendamento al testo del decreto legge che, dopo l'approvazione da parte della Camera con voto di fiducia, previsto per lunedì 21 luglio, passerà all'esame di Palazzo Madama. "Negli istituti di formazione professionale - sostiene Garavaglia - nei primi due anni si deve poter apprendere le materie fondamentali che vengono insegnate nel primo biennio delle scuole superiori. Ogni tentativo di stravolgere questo principio, come sembra al momento prevedere il maxi emendamento, costituisce uno stravolgimento del principio costituzionale di uguaglianza".
Ma come
stanno effettivamente le cose? Proviamo a rispondere nelle news
successive. |