Obbligo a 16 anni/2.
Che cosa diceva la Finanziaria 2007.

 Tuttoscuola, 21 luglio 2008

Dice il ministro Gelmini, replicando a Walter Veltroni: "L'obbligo rimane e può essere assolto nei percorsi di formazione professionale che aveva introdotto, in via sperimentale, il governo di centrosinistra".

In realtà questi percorsi erano stati avviati già dal precedente governo di centro-destra fin dal 2003, ed erano stati confermati in via sperimentale - dopo un prolungato, aspro confronto interno al governo Prodi - nella Finanziaria 2007 (art. 1, comma 624) "fino alla messa a regime di quanto previsto dal comma 622". Il quale comma 622 prevede che "possono essere concordati tra il Ministero della pubblica istruzione e le singole regioni percorsi e progetti che, fatta salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche, siano in grado di prevenire e contrastare la dispersione e di favorire il successo nell'assolvimento dell'obbligo di istruzione". Il governo Prodi non aveva avuto il tempo di realizzare questa disposizione, che presumibilmente avrebbe comportato la confluenza in questi nuovi "percorsi e progetti" dei percorsi triennali sperimentali, nel frattempo prorogati.

Le strutture formative chiamate ad attuare i "percorsi e progetti", sempre secondo il comma 622, dovevano essere inserite in un "apposito elenco predisposto con decreto del Ministro della pubblica istruzione" e redatto sulla base di criteri nazionali predefiniti dallo stesso Ministero "sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano". A questo punto, alla luce dell'emendamento del governo al decreto legge ("L'obbligo di istruzione si assolve anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale ... e anche nei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale..."), l'elenco non serve più: viene riattivato il quadro di riferimento del Decreto legislativo 226/2005, che contempla la competenza esclusiva delle Regioni sul sistema di istruzione e formazione. Ma è facilmente ipotizzabile che le strutture formative che sarebbero state chiamate a realizzare i "percorsi e progetti" siano in larga misura le stesse che gestiscono attualmente i percorsi triennali sperimentali, e che presumibilmente gestiranno i percorsi ordinari di istruzione e formazione a regime, quando il Decreto 226/2005 sarà pienamente operante.