Un alunno su dieci
è in anticipo di un anno
nel percorso di studi.

 Tuttoscuola, 19 luglio 2008

C'erano una volta le primine, soluzioni quasi clandestine, che consentivano di accedere in anticipo direttamente alla seconda classe della scuola elementare, saltando il primo anno. Poi sono arrivati gli anticipi morattiani, con tanto di ufficialità istituzionale ed è stato un successo che ha offuscato, ma non cancellato l'antenato (le primine).

Nel notiziario statistico 2007-2008, pubblicato dal ministero dell'istruzione pochi giorni fa, l'anticipo vecchio e nuovo ha un posto di riguardo con tanto di dati per ogni annualità scolastica fino alla maturità, riferiti, in questo caso, alle scuole statali e non statali.

È possibile rilevare che gli studenti in anticipo d'età iscritti alle classi degli istituti superiori - figli delle primine - oscillano tra le 19 mila e le 20 mila unità (3-4% di quelli in età regolare), una quantità che corrisponde alla leva storica dei ragazzi che sono entrati diversi anni prima in seconda elementare passando dalla preparazione delle primine.

A ritroso questa quantità si mantiene fino alla prima classe della scuola secondaria di I grado che da quest'anno si è arricchita dell'onda lunga dei primi anticipi dell'era Moratti (24 mila unità).

Poi, scendendo nella scuola primaria, si ritrovano le annualità piene dell'anticipo andato a regime; ma, se si confronta il dato del primo anno della primaria (circa 51 mila anticipatari di sei anni compiuti entro il 30 aprile che equivalgono a circa il 10% degli obbligati) con quello della seconda (58 mila) si può capire che i circa 7 mila anticipatari che si sono aggiunti lungo il percorso sono figli delle primine (mai morte) che continuano a funzionare per quei bambini che, nati dopo il 30 aprile, sono rimasti esclusi dagli anticipi morattiani.

Il dato è, dunque, ormai strutturale: un alunno italiano ogni dieci è in anticipo di un anno nel percorso di studi.