Audizione del titolare dell'Istruzione alla Camera.
Annunciate le linee guida del governo
Aumenti per dottorati di ricerca e alloggi per fuori sede.
Critiche all'Anvur. "Via rami secchi"

Docenti, tasse e sostegno a studenti
l'università del ministro Gelmini.

"Gli atenei dovranno fornire sui loro siti i dati sugli sbocchi professionali degli allievi"
Critiche da Mussi: "Annuncia come novità sue,
cose già fatte dal precedente governo"

 la Repubblica 17.6.2008

ROMA - Subito 240 euro mensili in più per le borse di studio al fine di "valorizzare" il dottorato di ricerca. E poi ancora: creazione di nuovi collegi per studenti fuori sede, critiche all'Anvur, l'Agenzia nazionale per la valutazione dell'Università e della ricerca e un'indagine conoscitiva sugli enti di ricerca italiani. Sono alcuni dei temi affrontati dal ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Maria Stella Gelmini durante un'audizione in Commissione Istruzione alla Camera.

Aumenti per le borse di dottorato. Via libera all'aumento di 240 euro al mese per le borse di dottorato. Il ministro ha sottolineato che occorre "dare maggior prestigio al dottorato di ricerca offrendo ai dottorandi più strumenti per compiere le loro ricerche che devono portare, però, a una produzione scientifica originale come accade nel resto del mondo".

Studenti fuori sede. La creazione di nuovi collegi per studenti fuori sede e un'erogazione più facile e di maggiore entità dei prestiti d'onore. Pensa a questo il ministro dell'Istruzione dell'Università e della ricerca, Mariastella Gelmini, perché le università non siano più esamifici ma comunità "vive e stanziali" di studio e ricerca. Tra le intenzioni del ministro anche quella di differire il pagamento di parte delle tasse universitarie nelle prime dichiarazioni dei redditi.

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Spoliticizzare" i centri di ricerca. Il ministro Gelmini ha annunciato l'intenzione di "spoliticizzare" i centri di ricerca. Per questo, ha spiegato, i loro vertici saranno nominati in una rosa "proposta da appositi comitati di livello internazionale e rigidamente vincolati, nel loro mandato, al raggiungimento di obiettivi". Gelmini ha quindi sottolineato che proseguirà il programma di rientro dall'estero dei cervelli, ma "soprattutto - ha detto - mi sembra essenziale impedire che fuggano e, anzi, strappare all'estero i cervelli migliori offrendo loro prospettive".

"Individuare i rami secchi". Il ministro ha annunciato un'indagine conoscitiva sugli enti di ricerca italiani per "fare chiarezza e individuare i rami secchi".

Reclutamento docenti e ricercatori. Novità in vista per il reclutamento di docenti e ricercatori universitari. Presto, infatti, ci sarà un doppio filtro per le assunzioni: il reclutamento passerà prima attraverso una verifica nazionale, per garantire il controllo della comunità scientifica sulla qualità dei candidati, poi le università sceglieranno chi è più adatto, all'interno di una lista nazionale di idonei. Nella lista potranno essere inclusi anche studiosi che lavorano all'estero, italiani o stranieri.

Crediti di imposta e defiscalizzazioni per Pmi. Crediti d'imposta e defiscalizzazioni, ma anche favorire il ruolo delle Fondazioni bancarie, del non profit e delle associazioni di categoria. Tutto ciò per incentivare il finanziamento dei privati alla ricerca, in particolare delle piccole e medie imprese. Il ministro ha spiegato che questi sono alcuni dei punti del piano d'azione che il governo ha allo studio per avvicinare i fondi dei privati alla ricerca. Questo, ha chiarito Mariastella Gelmini, perché quelli pubblici ''sono appena sotto la media Ocse, mentre per quelli privati siamo al penultimo posto''.

Online i dati sulle attività delle università. Autonomia, valutazione, merito: il ministro Mariastella Gelmini ripropone anche per l'università, come per la scuola, queste tre parole chiave. E per quanto riguarda la valutazione, suggerisce che venga fatta dal basso (da parte di studenti e genitori) e dall'alto. "Le singole università - ha spiegato - dovranno fornire sui loro siti web i dati sugli sbocchi professionali dei loro studenti, sulla produzione scientifica dei loro docenti e ricercatori e sulla customer satisfaction degli studenti". Non solo. "Bisogna legare - ha detto Gelmini - una parte dei finanziamenti pubblici ai risultati ottenuti dall'università, alla qualità della ricerca e della didattica svolta nelle singole sedi. Vanno considerati indicatori, ad esempio, la capacità di utilizzare finanziamenti comunitari, il grado di apertura internazionale, il numero dei brevetti".

Sfoltire i corsi di laurea. Mariastella Gelmini pensa anche a sfoltire i corsi di laurea (ce ne sono 3.200 di primo livello rispetto, ad esempio, alla Germania che ne ha solo 800), e a monitorare anche dottorati e master "troppo spesso divenuti una sorta di area di parcheggio da cui pescare manodopera accademica a basso costo".

Critiche all'Anvur. L'Agenzia nazionale per la valutazione dell'Università e della ricerca, è "una costosissima struttura ad alto tasso di burocrazia e rigidità", ha sottolineato il ministro Gelmini. E dunque "non è ciò di cui abbiamo bisogno".

L'ex ministro Mussi. "Il ministro Gelmini annuncia come novità sue, cose già fatte dal precedente governo, e revoca in dubbio cose nuove molto importanti per il rilancio del sistema universitario e della ricerca del nostro Paese". Lo afferma Fabio Mussi, ex ministro dell'Università e della Ricerca. "Faccio alcuni esempi - prosegue -. Il search committee per scegliere i presidenti degli Enti di Ricerca è stato sistematicamente utilizzato, e per la prima volta, dal sottoscritto. In particolare per l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), per l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e per il Cnr".

Inoltre, aggiunge Mussi, "l'incremento di 250 euro della borsa di dottorato è stato applicato nel 2008, perchè inserito dal precedente governo nel Fondo di Finanziamento Ordinario per quest'anno. Infine, l'Agenzia Nazionale di Valutazione (Anvur) contrariamente a quanto afferma il ministro Gelmini non è né costosa né burocratica: è lo strumento strategico con cui si valutano i risultati, e porta l'Italia nel quadro Enqa, le Agenzie Nazionali che già in Europa assicurano la qualità e il merito, nel quadro della costruzione dello 'spazio europeo dell'università e della Ricerca'. Sarebbe un errore imperdonabile per l'Italia tornare indietro".