Il triennio della scure
prepara la devoluzione?

da TuttoscuolaNEWS, n. 352, 30 giugno 2008

Gli effetti della manovra per un sistema di istruzione molto più leggero si avranno dal 2009-2010, dopo l'approntamento di uno o più regolamenti che dovranno tradurre il piano programmatico di razionalizzazione del sistema (da definire entro 45 giorni dall'entrata in vigore del decreto legge, ossia entro l'8 agosto) in cifre e norme di modifica dell'ordinamento. Da quel momento fino al 2011-2012 partirà un triennio di fuoco destinato a modificare dal profondo il sistema di istruzione nazionale.

Oltre ai 70 mila (o 100 mila) posti di docenti da ridurre, sarà la volta degli organici Ata da sottoporre a drastica sforbiciata, come dispone il comma 2 dell'art. 64: "Si procede, altresì, alla revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA), in modo da conseguire, nel triennio 2009-2011 una riduzione complessiva del 17 per cento della consistenza numerica della dotazione organica determinata per l'anno scolastico 2007/2008. Per ciascuno degli anni considerati, detto decremento non deve essere inferiore ad un terzo della riduzione complessiva da conseguire."

Poiché la dotazione numerica di organico Ata, secondo i dati ufficiali dell'organico di diritto pubblicati dal Miur, era all'inizio del 2007-2008 di 252.660 unità, il taglio del 17% dovrà essere di 42.952 posti, da ripartire equamente per ciascun anno del triennio: 14.317 posti in meno all'anno.

Gli interventi sinergici di Padoa-Schioppa e di Tremonti, diminuendo di circa il 20% gli organici nel quinquennio 2007-2011, ridurranno all'essenziale, all'osso insomma, il sistema scolastico nazionale.

Sarà la condizione di base su cui operare eventualmente interventi di potenziamento e ampliamento dell'offerta formativa, anche a carico di soggetti diversi dallo Stato. Potrebbe essere, insomma, la condizione propizia per consegnare in eredità, più snello possibile, il sistema di istruzione al federalismo regionale, rimettendo ad ogni regione la facoltà di integrare e diversificare.