Gruppo di Firenze
per la scuola del merito e della responsabilità

La tragedia della nostra società:
il mancato rispetto delle regole.

di Marcella, dal blog di Giorgio Israel, 1.6.2008

Parto dalla questione Educazione civica. Facendo riferimento alla mia esperienza di madre di tre figlie posso dire che si tratta di un insegnamento già previsto nella scuola. I genitori solerti, o ingenui, si disturbano ad acquistare il libro di testo che rimane immacolato, mai aperto perché in verità questa disciplina non viene studiata, e questo non è bene. Ciò non vuol dire che gli atti di bullismo derivano dal mancato studio di questa materia, si tratta infatti di veri e propri atti di delinquenza e la delinquenza non è conseguenza dell’ignoranza bensì di una coscienza morale deviata e dalla certezza dell’impunità. Per quanto riguarda la questione del ripristino rigoroso delle regole, dei regolamenti e del rispetto delle leggi vigenti, questa è, a mio parere, il vero punto debole, la vera tragedia della nostra società che si porta dietro tutte gli altri problemi. E’ da un po’ di anni che viene sistematicamente effettuata un’azione educativa volta ad insegnare quanto sia inutile, non conveniente, svantaggioso rispettare le regole, e gli strumenti utilizzati a tal fine sono stati la mancata applicazione delle sanzioni (per motivazioni varie tra cui anche meccanismi perversi previsti per legge) e l’istituzione delle sanatorie. A questa tragedia si è pensato di porre rimedio inasprendo le sanzioni o istituendo nuove regole che ovviamente non hanno risolto nulla se non mortificare l’intelligenza. Questa situazione coinvolge tutti: dal cittadino che non si preoccupa di pulire il marciapiedi sporcato dal suo cane, a quello che evade le tasse o a colui che non svolge con diligenza il proprio lavoro fino allo studente che brucia i capelli al compagno per divertirsi. Si tratta evidentemente di azioni che hanno un peso diverso, molto diverso, ma rientrano nel quadro della più totale strafottenza, indifferenza, disinteresse nei confronti degli altri, della propria città, del proprio lavoro, e forse (non vorrei dire una parola grossa) anche della vita. Quindi direi più propriamente che la soluzione al problema è applicare le leggi, tutte, ed applicarle fino in fondo!