Invece di dare,
il Ministero toglie duemila posti al Nord.

 Tuttoscuola, 12 giugno 2008

Il ministero dell'istruzione ha previsto come ripartire le quasi 4 mila unità di organico di fatto da togliere alle scuole, come risulta dalla tabella allegata alla nota ministeriale del 4 giugno, accompagnata dalla precisazione che "Rispetto ad una prima formulazione redatta sulla base della previsione degli alunni, l'odierna tiene conto dell'andamento delle iscrizioni".

Non conosciamo i livelli definitivi di iscrizione, ma lascia perplessi il fatto che rispetto alla previsione, tutte le regioni meridionali hanno avuto tagli molto più contenuti, come se all'ultimo momento fosse aumentato il numero degli iscritti effettivi per migliaia di unità.

Stando infatti alla riduzione dell'organico di diritto che rappresentava circa il 60% di tutti i posti da togliere, era lecito aspettarsi che i tagli in organico di fatto oscillassero intorno al restante 40%, con minime variazioni conseguenti all'accertamento finale degli iscritti.

Risulta invece che nelle sei regioni del sud, anziché effettuare un taglio sull'organico di fatto di 3.463 posti (pari al restante 40% previsto), sono stati tagliati "soltanto" 2.067, posti, evitando così una contrazione di ulteriori 1.396 cattedre.

Nelle isole, anziché una prevedibile riduzione dell'organico di fatto di 1.727 posti, ne sono stati tagliati 1.134, evitando un salasso di altre 593 cattedre.

C'è ovviamente il rovescio della medaglia. Togliendo, infatti, meno posti di quelli prevedibili nelle aree meridionali, si è drasticamente frenato l'aumento di posti di organico in regioni dove era stato stimato, come nei precedenti anni, un sensibile aumento di popolazione scolastica. In cinque regioni (Lombardia, Emilia, Piemonte, Veneto e Toscana), dove a febbraio era stato incrementato l'organico dei posti di diritto per effetto del notevole aumento di alunni, era logico vedersi confermato l'incremento di posti anche in organico di fatto, ma non è stato così, perché ovunque addirittura vi è stata una riduzione di organico.

In quelle regioni avrebbero dovuto essere istituiti circa altri 1.920 posti di docente (in organico di fatto) e invece vi è stata una riduzione di 128 posti con uno sbilancio complessivo di 2.048 unità.

Alla fine, poiché "è la somma che fa il totale", la diversa non comprensibile distribuzione di tagli ha dato come risultato finale i 3.930 posti da togliere....