Dal
pubblico impiego, secondo quanto emerge Tagli alla scuola, aumenti dal 2009.
Contratto statali, 3,8 miliardi. Sale la
pressione tributaria: oltre il 43% del pil Il Corriere della Sera, 25.6.2008
Dal pubblico impiego, secondo quanto emerge dal prospetto degli interventi del decreto legge, dovranno arrivare da qui al 2011 risparmi per quasi 10 miliardi di euro. Per la scuola si avvicina un vero e proprio terremoto. Nei prossimi tre anni, infatti, la manovra prevede la riduzione dell'organico di 100 mila docenti e 43 mila dipendenti ausiliari. Insieme alla razionalizzazione delle classi, la ridefinizione dei piani di studio, la riorganizzazione delle elementari (potrebbe tornare anche il maestro unico) e la revisione dei criteri per la determinazione dell'organico, le misure sul personale porteranno a risparmi di spesa di ben 7,8 miliardi di euro nell'intero triennio 2009-2011. Senza contare il taglio di 500 milioni al fondo ordinario delle Università. I sindacati della scuola, per niente rassicurati dal fatto che il 30% degli 8 miliardi risparmiati dovranno essere utilizzati per «la valorizzazione e lo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola», sono pronti alla mobilitazione e ieri hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, denunciando un «attacco mortale » al settore.
Le altre novità riguardano la patrimoniale sui
fondi immobiliari chiusi detenuti da meno di 10 partecipanti dove le
quote appartengano a persone legate da rapporti di parentela, sui
cui proventi, per giunta, la ritenuta operata dalla società di
gestione salirà dal 12,5 al 20%. Nel decreto legge, o meglio nella
bozza, viene poi dettagliato il piano delle misure contro l'evasione
fiscale. Dall'accertamento arriveranno 400 milioni nel 2009 e 700
nel 2010, dal concordato con adesione 830 milioni nel triennio. Alla
voce «sviluppo delle attività di controllo» figurano, poi,
addirittura 4 miliardi di maggiori entrate nel 2011. La pressione
fiscale passerà dal 43% del Pil nel 2008 e 2009 al 43,2% nel 2010 e
al 43,1% nel 2011. |