Nessuna riforma della scuola, solo tagli. da Orizzonte scuola, 12.6.2008 L'unico programma di governo per la scuola pubblica è quello del taglio. Altro che interventi per far fronte all'emergenza educativa. Si parla già di 200.000 posti da tagliare. Le parole della Gelmini sono solo chiacchiere volte ad imbonire, creare consenso, esaltare l'emergenza per lasciar spazio alla mannaia del ministro dell'economia. L'Italia è in difficoltà economiche e la scuola deve fare la sua parte, lo ha fatto intuire il "buon" Ministro Gelmini, continuando il discorso lasciato a metà dalla precedente legislatura. Dobbiamo pagare lo scotto di una congiuntura economica negativa, ma anche di una classe borghese inetta (vera emergenza) che vive soltanto grazie ai finanziamenti statali, vedi costruzioni di mega inceneritori cancerogeni o future centrali nucleari.
Rivedere organici infanzia e turn-over Già dalle prime notizie sul programma di questo governo si intuiva la volontà di far cadere una pesante mannaia e lo avevamo messo in evidenza nell'articolo "Ancora tagli all'orizzonte per la pubblica e finanziamenti per la privata" di giorno 29 maggio. Nell'articolo, che prendeva spunto da un pezzo del Messaggero, si parlava di rapporto alunni-docenti nella scuola primaria per il quale si prospetta una significativa contrazione a discapito dei docenti. Altra contrazione messa in evidenza era quella del turn-over. Infatti per la pubblica amministrazione si prospetta un rapporto di 1 a 5, una assunzione ogni 5 pensionamenti, che, se non potrà essere applicato tout court alla scuola, lascia intuire la politica sugli organici dei prossimi anni.
Finanziamenti alle private, risparmio statale Anche i finanziamenti alle private possono essere inserite in un contesto di risparmio della spesa pubblica. In aiuto ci viene la redazione de "Il sussidiario" che, in un articolo segnalatoci, calcola in quasi 6 miliardi di euro il risparmio statale sull'istruzione grazie alla diminuzione degli alunni ad istruzione "gratuita". Poco importa la qualità di questa istruzione "non gratutita", e qui si cita il Potenfice che non ha chiesto meri finanziamenti, ma ha parlato di giovamento "alla qualità dell'insegnamento lo stimolante confronto tra centri formativi diversi suscitati, nel rispetto dei programmi ministeriali validi per tutti, da forze popolari multiple". E infatti gli studenti fuggono verso le scuole private per evitare i corsi di recupero, sicuramente alla ricerca dello stimolo di questi centri formativi suscitati da forze popolari multiple. Parliamo di emergenza educativa causata dalla scarsa qualità del servizio delle scuole private!
Rivisitazione delle classi di concorso e razionalizzazione Lo slogan dell'aumento degli stipendi degli insegnanti non mi convince. Il segratario nazionale della Gilda chiede al Ministro di spiegare come reperirà i fondi per gli aumenti. Di Meglio è un po' distratto, poichè il Ministro ha già riferito, ad una giornalista del Tg3: "Penso ad una razionalizzazione della rete scolastica, penso ad una rivisitazione di quella che in gergo si definisce dei curricula, e quindi ad una riduzione del monte ore elevando però la qualità e i contenuti". Il Ministro pensa a rivisitare le classi di concorso e a ridurre le ore per materia, con conseguente riduzione degli organici. Il Ministro intende reperire tali fondi tagliando, caro Di Meglio, ammesso che tali fondi saranno poi utilizzati realmente per aumentare gli stipendi; tale "slogan" non è una novità.
200.000 posti in meno A quanto ammonteranno questi tagli? Non lo sappiamo con certezza, circola soltanto qualche notizia di corridoio raccolta da Reginaldo Palermo, che in un articolo apparso su Tecnicadellascuola.it parla di "manovra finanziaria straordinaria che il ministro Tremonti sta mettendo a punto" e che riguarderà, relativamente alla scuola, di "una contrazione degli organici della scuola che non ha precedenti nelle misure fin qui adottate dai diversi Governi. Si parla di qualcosa come 200mila posti in meno nell’arco dell’intera legislatura (comprensivi però dei 47 mila posti già previsti dalla Finanziaria 2007 del Governo Prodi)". Con buona pace dell'emergenza scuola.
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