Maturità/3.
Serve ancora
quell’imponente macchina da guerra?

 Tuttoscuola, 16 giugno 2008

Il residuo bellico da disinnescare a Monteporzio Catone, sui Castelli romani, venerdì 13 giugno ha rischiato di far saltare l'imponente macchina della maturità 2008, che però ha avuto la meglio su questo imprevisto: all'alba, prima della totale interdizione della zona in cui è inserito il Centro di elaborazione dati del Miur, i plichi delle prove d'esame, protetti dalle forze dell'ordine, sono stati prelevati, e portati al Ministero dell'istruzione a viale Trastevere in vista della loro distribuzione agli istituti scolastici di tutta Italia.

Non solo il Ministero della Pubblica Istruzione, ma anche quello dell'Interno sono impegnati nella procedura di predisposizione, prelievo e distribuzione dei plichi. Come funziona?

Messi ministeriali, mossi dalla periferia, si recano a Roma. Entrano in possesso del "malloppo" necessario a ciascuna provincia e lo custodiscono lungo il viaggio. Giunti a destinazione, prima di poter distribuire a ciascuna scuola ciò che alla stessa è destinato, il "pacco grande" deve essere portato in Questura. Qui finisce la missione dei messi.

A questo punto è la Questura che porta il "pacco grande" all'Ufficio Scolastico Provinciale (una volta si chiamava Provveditorato agli Studi). Lì lo si apre, finalmente, si verifica il numero delle buste, che vengono consegnate ai rappresentanti degli istituti scolastici presso i quali opereranno le commissioni. Le buste, così sventagliate, si trovano nella condizione più delicata. Ancora per poco, perché ogni rappresentante di istituto che abbia avuto in consegna (con regolare verbale e sottoscrizione di ricevuta) la busta non la porterà all'istituto: si dovrà recare presso la Questura o, nel caso dei paesi, presso i Carabinieri. Questo secondo passaggio al Ministero dell'Interno, dopo la fugace sosta in Questura del "pacco grande", risulta essere decisivo ai fini della tempestiva vera e propria partenza degli esami. Sono le forze dell'ordine, infatti, che la mattina del 18 giugno e le mattine successive porteranno a scuola le buste appropriate.

Nel frattempo le commissioni si saranno riunite in collegio per le operazioni di insediamento. Non ci sarà - quasi mai - bisogno di fare le presentazioni, dal momento che, per tenere sotto controllo la spesa, adesso i presidenti e i commissari si prendono dalla stessa città o dalla stessa provincia. Tolte le aree metropolitane, insomma, le commissioni sono "esterne" solo virtualmente. In realtà tra presidi e docenti ci sarà stata spesso consuetudine di lavoro, frequentazioni teatrali e soddisfazioni comuni di hobbies condivisi.