Il no del sindacato contro i tagli.

 Tuttoscuola, 24 giugno 2008

Il sindacato vede come il fumo negli occhi l'ipotesi di tagli a livelli mai raggiunti (si veda il nostro articolo sulla anticipazioni dei tagli negli organici dell'istruzione previsti nella bozza del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2009-2013).

FLC-Cgil Scuola parla di "scommessa del governo sull'ignoranza", e prefigura scenari drammatici per l'avvenire: "Tra qualche anno, silenziosamente, gli italiani si troveranno tra la mani le macerie di una società più povera, più ignorante, più debole e una ristretta cerchia di ricchissimi ricchi".

"Tagliare altri 100mila posti nel prossimo triennio significherebbe smantellare la scuola statale. Se fossero confermate le cifre previste dalla nuova Finanziaria appena approvata dal Consiglio dei Ministri e anticipate dalla stampa, si tratterebbe di un ulteriore e grave colpo al nostro sistema dell'istruzione già messo in ginocchio dai 42mila posti cancellati dal precedente Governo". È quanto dichiara il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, in merito all'ipotesi di nuove riduzioni degli organici.

"Inaccettabile manovra punitiva - dichiara la Cisl Scuola - Chiediamo al Governo un immediato intervento chiarificatore sui reali contenuti della manovra che, per la loro delicatezza, non possono essere gestiti solo attraverso una impropria distillazione mediatica.

Prevedere tagli di 100.000 posti, che si aggiungerebbero ai 43.000 dell'ultima finanziaria del precedente Governo che già stanno mettendo in ginocchio la scuola, significherebbe attivare un disegno di destrutturazione del sistema che produrrebbe inevitabilmente scardinamento della coesione sociale e impoverimento civile. Si tratterebbe di un'inaccettabile manovra punitiva contro la scuola pubblica statale".

In un comunicato successivo Francesco Scrima, Segretario Generale della CISL Scuola, ribadisce che il DPEF 2009-2013 "assegna alla scuola la funzione di capro sacrificale sull'altare della riduzione della spesa pubblica", decidendo "all'ingrosso pesantissimi tagli del personale senza considerare le conseguenze sul piano della qualità dei servizi erogati".

Infine, sul suo sito, l'Anp non rilascia comunicati, ma la stampa riporta le dichiarazioni del suo presidente, Giorgio Rembado: "Se le indiscrezioni fossero confermate, si tratterebbe di un attacco clamoroso al sistema scolastico pubblico".

Se taglio pesante sarà, il sindacato dovrà anche ripensare al proprio ruolo in termini progettuali. La protesta fine a se stessa, per difendere tutto e tutti, non basta più. Dovrà fare i conti in termini non di veto ma di progetto, anche per non lasciare spazio totale di manovra all'Amministrazione.