La voce dei sindacati:
insufficienti le 32mila assunzioni.

 Tuttoscuola, 27 giugno 2008

Prime reazioni dal mondo sindacale alle 32.000 immissioni in ruolo autorizzate dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Molte meno, rispetto alle 60.000 assunzioni fissate nell'ultima Finanziaria del Governo Prodi. Sorprendenti invece, se si pensa che il decreto legge sulla manovra economica che taglia 143.000 posti nella scuola nei prossimi tre anni è stato pubblicato solo l'altro ieri.

I commenti delle organizzazioni di rappresentanza negoziale riflettono l'apparente contraddittorietà dei recenti provvedimenti, frutto evidente di contrattazione tra i vertici di viale Trastevere e quelli del dicastero dell'Economia.

Per il segretario generale CISL Scuola, Francesco Scrima i 32.000 precari immessi in ruolo sono "una notizia buona e una cattiva. La notizia buona è che a questa categoria di lavoratori della scuola viene riconosciuto il diritto alla stabilità e alla sicurezza. E' così respinta la posizione di quanti volevano la rottamazione di tanti che nella scuola hanno lavorato e continuano a lavorare per garantire un buon servizio. La notizia cattiva è che le assunzioni ora determinate coprono solo in parte il fabbisogno e sono inferiori a quanto già previsto dal piano triennale".

Per la CGIL Scuola, le assunzioni autorizzate sono "un contingente del tutto insufficiente, sia rispetto alle previsioni delle ultime leggi finanziarie, che per garantire la qualità e la continuità del servizio scolastico oltre alle legittime aspettative dei lavoratori precari". La richiesta di copertura - continua il comunicato - è per gli "oltre 100.000 posti vacanti".

Anche per Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, i "32 mila che saranno assunti", sebbene siano una buona notizia, non sono "la soluzione al problema del precariato", per il quale vengono suggerite "nomine pluriennali".

Stesso registro anche da parte del coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, per il quale le 25mila immissioni in ruolo di docenti sono "insufficienti, sia rispetto agli impegni assunti dalla Finanziaria varata dallo scorso Governo, che prevedeva l'assunzione di 150mila precari in tre anni, sia rispetto al numero di posti effettivamente vacanti".

Infine, "apprezzamento per la decisione del Governo di immettere in ruolo dal 1° settembre 2008 25.000 docenti e 7.000 amministrativi, tecnici e ausiliari" è stato espresso dal segretario generale dello SNALS-CONFSAL, Marco Paolo Nigi, che auspica "che l'azione del Governo possa continuare in questa direzione anche nel futuro".