Le prime stime: due studenti su dieci rimandati

Fuga verso le scuole private
per evitare i corsi di recupero.

I presidi: in aumento i bocciati nei licei. Abbandoni in crescita
Il vice capo dei presidi: nel mio liceo raddoppiati i trasferimenti verso i diplomifici

Giulio Benedetti Il Corriere della Sera, 10.6.2008

ROMA — Fuga dai licei verso scuole private e diplomifici per evitare la verifica obbligatoria dei debiti. Richiesta di asilo a scuole meno complicate: dagli scientifici ai tecnici, dai tecnici ai professionali. Abbandono dei professionali per i corsi regionali. Aumento dei bocciati. Un 15-20 per cento - il dato è ancora provvisorio - di rimandati o «sga», una nuova sigla che sta per giudizio di ammissione sospeso. In queste ore i collegi dei docenti l'annotano a fianco di nomi di decine di migliaia di ragazzi, per una, due, anche tre materie. Ai primi di settembre le verifiche, seguite da ammissione all'anno successivo, ma senza debiti. E' l'effetto Fioroni, il ministro medico che ha prescritto alla nostra scuola delle dosi di rigore. Terapia riconosciuta valida dal successore Gelmini.

Per un bilancio definitivo bisognerà attendere l'autunno, quando si conoscerà il destino dei «sospesi». Sin d'ora, però, si può affermare che un cambio di rotta c'è stato. Lo conferma il vicepresidente dell'associazione nazionale presidi, Mario Rusconi: «Nel mio liceo, lo scientifico "Newton" di Roma, abbiamo in media 4 "sga" per classe, un aumento del 30 per cento dei bocciati e un raddoppio dei ragazzi che, vista la mala parata, si sono trasferiti per tempo in diplomifici - non in scuole paritarie religiose o laiche dove valgono le stesse regole - nella speranza di recuperare l'anno». «Tra dicembre e febbraio ha lasciato la scuola il doppio degli studenti rispetto all'anno precedente — afferma Francesco Pezzuto, capo dello scientifico «Kennedy» di Roma — quando il trascinamento dei debiti non era in discussione». Al classico «Giulio Cesare», liceo blasonato della capitale, aumento dei respinti in quinto ginnasio. «Ma i genitori — dice la preside Carla Sbrana — hanno finalmente capito che è meglio fermare i figli per un anno piuttosto che trascinare i debiti».

Al tecnico «Trafelli» di Nettuno, provincia di Roma, hanno mollato in 50, pari al 5 per cento. «Troppe materie, troppe ore: non se la sono sentita», dice il preside Alfio Crupi. Trenta studenti su un totale di 900 fuggiti dal classico «Dante Alighieri» di Roma nei diplomifici, denuncia il dirigente Maurizio Cesari. «Si sono ritirati in tanti— dichiara Antonietta De Angelis, preside del professionale di Anzio, un tipo di scuola che rappresenta l'ultima frontiera —. Alcuni hanno addirittura abbandonato. Si tratta di un'utenza debole che non può utilizzare il mercato privato. La fuga è stata compensata da un forte aumento di ragazzi provenienti da licei scientifici». Abbandoni in crescita e transfughi degli scientifici in aumento anche al professionale romano «Cattaneo». I ragazzi si stanno ri-orientando, dopo aver verificato di persona la fallacità di scelte poco meditate. E non e detto che altri cambiamenti di corso avvengano a settembre, promossi o bocciati. Anche questo è l'effetto Fioroni.

Il gran numero di debiti è anche il segno della scarsa efficacia della scuola. Per i presidi dell'Anp, superata l'emergenza bisognerà cambiare: «il recupero inteso come la ripetizione pomeridiana di ciò che si fa di mattina non funziona — dice Mario Ruscioni — il problema vero è come rendere più motivanti e interessanti le lezioni».