La riservatezza Il ministro dell'Istruzione:
non ho responsabilità dirette, lo ha detto anche Fioroni

Gelmini: "Chiedo scusa agli studenti
cambierò il modo di scegliere le tracce".

Alla fine tutto ricade su una sola persona. Non c'è collegialità né condivisione
E questo fa sì che ci possano essere degli sbagli
C'è un momento in cui i temi vengono fotocopiati.
E allora la fuga di notizie è possibile
L'importante è che restino segreti fino all'esame

vla. po. la Repubblica 20.6.2008

ROMA - «Mi dispiace davvero per ciò che è accaduto. Da ministro chiedo scusa agli studenti, anche se non ho una responsabilità diretta, come ha riconosciuto ieri il mio predecessore, l'ex ministro Fioroni, telefonandomi». Il titolare dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, non si rifugia negli eufemismi: all'esame di maturità ci sono stati «veri e propri svarioni»; per questo è già partita «una revisione profonda della procedura per la formulazione delle tracce».

Ministro, perché ha rimosso la funzionaria responsabile?

«Con rammarico, ma ho dovuto per forza prendere questa decisione. Ci siamo trovati davanti a errori gravi. Abbiamo verificato con attenzione quel che è accaduto. Non ci sono santi: siamo davanti a veri e propri svarioni».

Tutta colpa di una sola persona?

«No, il problema non è tanto il singolo funzionario quanto il meccanismo di scelta delle tracce dei temi».

Come nascono gli errori?

«In preparazione degli esami vengono presentate centinaia di proposte da ispettori, docenti, esperti interni al ministero. Ma la scelta finale ricade su una sola persona. Non c'è dunque collegialità, né condivisione. In queste condizioni è chiaro che il margine d'errore c'è».

Perché il meccanismo è così a rischio?

«Perché l'esigenza della riservatezza, la necessità di evitare fughe di notizie hanno prevalso su quelle della collegialità e del controllo. È chiaro che la decisione in mano a una sola persona è un meccanismo che non funziona. E non è questo il solo problema».

Cos'altro non va?

«I temi sono di una anacronistica prolissità. Non si possono consegnare a dei ragazzi, in un momento per loro così delicato, tracce lunghe una pagina e mezza».

Cosa si sente di dire, come ministro, agli studenti?

«Che mi dispiace per quello che è accaduto. Non ho alcuna intenzione di sminuire la gravità degli errori. In sede d'esame di maturità non sono ammissibili sbagli di questo genere. So di non avere responsabilità dirette, e d'altronde mi ha telefonato lo stesso ex ministro, Giuseppe Fioroni, per scusarsi. Comunque, da titolare dell'Istruzione chiedo scusa ai ragazzi e assicuro che ho già messo al lavoro il ministero per evitare in futuro fatti del genere».

Per migliorare la situazione cosa potete fare in concreto?

«Ci sarà una revisione profonda delle modalità e dei meccanismi di scelta dei temi per tenere assieme riservatezza, collegialità e piena correttezza delle tracce».

Come possono andare d'accordo collegialità nelle decisioni e massima riservatezza delle tracce?

«In effetti la questione della riservatezza è la più complicata da risolvere. La si può garantire solo fino a quando i temi rimangono secretati. Ma c'è un momento in cui vengono per forza fotocopiati e finiscono così nelle mani di più persone. In quest'ultima fase, la fuga di notizie è possibile».

Una fuga di notizie che si ripete ormai ogni anno.

«Dalle 8 di mattina i ragazzi sono già nelle classi. Certo, se alle 8 e 10 le tracce sono note a tutti, questo può fare clamore: ma non c'è un danno reale. L'importante è che la riservatezza sia garantita almeno fino alla mattina dell'esame».