Accesso alle università a numero chiuso:
la carriera scolastica non serve.

 Tuttoscuola, 9 giugno 2008

La notizia circolava già da giorni, precisamente dallo scorso 30 maggio, quando il governo ha stabilito di rinviare al 2009-2010 il testo di un decreto Mussi-Fioroni dello scorso gennaio. Il decreto assegnava 25 dei 105 punti in palio per l'ingresso alle facoltà a numero chiuso, in relazione al voto finale conseguito alla maturità, alla eventuale lode, alla media dei voti degli ultimi 3 anni e all'apporto dei voti conseguiti nelle materie "significative" stabilite per ogni al corso di laurea.

L'esecutivo ha infatti stabilito che "le disposizioni di cui agli articoli 4 e 5 del decreto legislativo 14 gennaio 2008, numero 21, si applicano a decorrere dall'anno accademico 2009-2010".

Le ragioni dello slittamento pare siano soprattutto tecniche: non era stata prevista una tabella di equiparazione dei titoli di studio e dei voti dell'ultimo triennio riportati in Italia e all'estero; mancava un sistema informatico in cui le scuole potessero inserire i voti dei ragazzi per permetterne una elaborazione univoca da parte del ministero; non era chiaro come valutare la possibile lode, che avrebbe potuto costituire un elemento di disparità, dato che è stata introdotta solo l'anno scorso.

Una cauta soddisfazione è stata espressa dalle principali associazioni degli studenti, da sempre contrarie al numero chiuso per l'accesso all'università, e quindi a maggior ragione ostili verso elementi (inclusa la valutazione della carriera scolastica) che possano costituire motivo di vantaggio per alcuni studenti a danno di altri.