IL «CASO MONTALE» COSTA IL POSTO AL CAPO DEGLI ISPETTORI MINISTERIALI

Alla maturità ancora strafalcioni.

Un taglio di troppo nel compito di greco, polemiche anche per inglese ed estimo

Raffaello Masci, La Stampa, 20.6.2008

ROMA
Un po’ sarà imputabile alla sbadataggine, ma molto ha potuto la pignoleria di chi vuol cercare il pelo nell’uovo. Fatto sta che anche per la seconda prova scritta dell’esame di Stato sono stati rintracciati errori e sciatterie. E così - stando alle segnalazioni di Internet - un errore ci sarebbe stato nella versione di greco. Un altro in quella dall’inglese per il linguistico. Un altro ancora, sempre nel compito d’inglese, ma dell’istituto tecnico per il turismo. Un istituto per geometri di Torino - infine - ha segnalato che il compito di estimo non sarebbe stato formulato correttamente.

Sul greco - per dire - è stato fatto notare che dal testo di Luciano era stata espunta una parola. Luciano Canfora, ha commentato che il «taglio» non era dirimente: anzi, spesso nelle versioni presentate all’attenzione degli studenti certi tagli si praticano deliberatamente, per evitare eccessive complicazioni nella versione. Eppure la cosa non è bastata.

Per il compito di matematica dello scientifico, poi, peggio che andar di notte. Se il sito skuola.tiscali.it è stato in grado di mandarlo risolto on line alle 8,32, studenti.it lo ha messo in rete alle 8.12, quindi in anticipo rispetto alla dettatura in aula. Daniele Grassucci, di «skuola» racconta di almeno 150 contatti avvenuti prima delle nove con trasmissione di compiti dei più svariati indirizzi di studio. In sostanza gli studenti hanno copiato il compito da Internet invece che dal vicino di banco. Fatto sta che l’esame di maturità sta diventando una fabbrica infinita di grattacapi, spesso (Montale a parte) fondati su questioni de minimis. Quanto basta, però, per far saltare i nervi alla giovane ministro che ha rimosso la responsabile dello «strafalcione Montale», Katia Petruzzi. Così è uscita di scena quella gentile signora, che, peraltro, era già in pensione da un anno e lavorava in «regime di prorogatio». Al suo posto il vice Luciano Favini.

Gelmini ha chiesto scusa agli studenti e ha annunciato che intende «rivedere completamente» questa materia. Dato che le prove di maturità a febbraio devono essere pronte, il ministro non ha molto tempo per rivedere le commissioni. E poi c’è la questione della permeabilità telematica delle prove e della loro segretezza.

La polizia postale ha assicurato che non ci sono state violazioni formali. Resta comunque acclarato che un esame pensato per una scuola cartacea si sta sfaldando sotto l’assalto degli smanettoni internettiani. Ora ci sarà una pausa. Lunedì la terza prova scritta, quella con questionari e test a risposta multipla. Dopo di che, gli orali.