Scuola

Al via nuovo esame terza media
con prova unica nazionale.

600 mila alunni di fronte a stessi quesiti italiano e matematica

ApCOM, 9.6.2008

Roma, 9 giu. (Apcom) - Prendono il via in questi giorni gli esami di 'terza media' per quasi 600 mila alunni: l'inizio delle prove verrà determinato da ogni singola commissione ed in base alle diverse date di fine anno scolastico che ogni regione ha decretato.

In questi giorni si riuniscono i collegi dei docenti con un presidente esterno e iniziano, con le prova di italiano, le verifiche scritte. Per la prima volta però l'esame diventerà anche una sorta di piccola maturità: è prevista infatti l'attuazione di una prova nazionale che si svolgerà in contemporanea in tutti gli istituti.

La prova è stata fissata dal Miur martedì 17 giugno e consisterà nella somministrazione di una serie di quesiti a scelta multipla e a risposta aperta: attraverso le domande, di italiano e matematica, si valuteranno i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti candidati a conseguire la licenza media.

La prova di italiano sarà composta da 25 quesiti e suddivisa in due parti: una parte riguarderà la comprensione della lettura con un testo da leggere seguito da 15 quesiti inerenti il testo e una parte dedicata alla riflessione sulla lingua con 10 quesiti sulle conoscenze grammaticali.

La prova di matematica, invece, prevederà 22 quesiti suddivisi tra contenuti (numeri, geometria, relazioni e funzioni, misure, dati e previsioni) e dominio cognitivo (capacità di eseguire algoritmi, uso di linguaggi specifici, sensibilità numerica e geometrica).

 "Ciò che viene valutato con questa prova nazionale - commenta Massimo Di Menna, segretario Uil Scuola - non sono tanto le conoscenze dei ragazzi, ma l'uso che di queste conoscenze i ragazzi fanno per risolvere dei problemi. La scelta di puntare sui saperi essenziali, italiano e matematica è una scelta condivisibile. Oggi è importante anche la padronanza di almeno una lingua straniera, come l'inglese".

"Quella delle lingue straniere - ricorda il segretario - è una delle criticità da risolvere. Con l'obbligo di istruzione a 16 anni, infatti, abbiamo la singolare situazione nella quale alle scuole del primo ciclo si studiano due lingue straniere, nel passaggio al ciclo superiore la lingua straniera diventa una soltanto. Va inoltre prevista una continuità con il biennio della scuola superiore nella individuazione delle competenze che i ragazzi debbono acquisire entro i 16 anni, considerato che l'innalzamento dell'obbligo arriva proprio a questa età".

L'attenzione per la prova in simultanea è molta, soprattutto tra il corpo docente che interpreta questa verifica anche come un momento di valutazione del proprio operato. "La novità - riflette il sindacalista Uil - non riguarda solo le prove, è qualcosa che fa parte, dovrebbe far parte dell'intero ciclo, inserita nell'attività degli insegnanti fin dall'inizio dell'anno scolastico: è una capacità che si insegna e si acquisisce nel corso delle lezioni, deve essere parte della didattica".

"Agli insegnanti si richiede di innovare continuamente - rilancia Di Menna - ma l'impegno professionale è un forte impegno che non può essere soltanto un 'atto di buona volontà': servono interventi di sostegno e di supporto. E' un lavoro che deve essere riconosciuto, nella funzione sociale e dal punto di vista retributivo. Alle scuole e al personale occorre garantire stabilità e dare continuità".

A sostenere l'esame di terza media saranno circa 600 mila alunni: il 95% frequenta la scuola statale. Nello scorso anno scolastico è stato promosso quasi il 98% dei ragazzi (97,%) solo il 2,1% è stato bocciato. La stragrande maggioranza dei ragazzi (85%) ha 13 anni, suddivisi in modo quasi uguale tra ragazzi (52%) e ragazze (48%).

Solo il 4% è in 'anticipo', mentre l'11% è più grande di età. In crescita la presenza di allievi stranieri che saranno circa 40 mila. I risultati dello scorso anno, danno come più 'brave' le ragazze: il 22,3% ha ottenuto il massimo dei voti. I maschi che hanno raggiunto l'ottimo sono stati quasi la metà 12,5%, mentre il 44,8% di loro ha superato l'esame con la sufficienza.