Ehi, prof!

da DocentINclasse, 13.6.2008

 

Intervistata dopo la presentazione del programma di Maria Stella Gelmini alla commissione scuola della Camera, in cui il ministro ha affermato con molta decisione e sfoggio di cifre di voler adeguare gli stipendi dei docenti italiani alla media OCSE, Paola Mastrocola ha così commentato (Repubblica del giorno 11 giugno)

“Che barba .Quando i ministri parlano di soldi, o di risorse, come dicono loro, vuol dire che il problema della scuola è molto grave. Se fosse solo una questione di soldi staremmo a posto, ce li dessero allora e si risolverebbe tutto. La questione economica esiste, ma ce ne sono molte altre”.

Verrebbe voglia di dire che le affermazioni della Mastrocola si commentano da sole. Ma il punto è che questo inquietante benaltrismo quando si parla di stipendi è molto diffuso tra gli insegnanti. Per spiegarlo ci vorrebbe uno psicanalista, o almeno uno psicologo. Fatto sta che il giorno seguente, ancora su Repubblica, una nostra collega di Brescia, Emma Bontempi, se ne usciva con queste considerazioni:

“Nella scuola c’è un problema più importante dei soldi: il rispetto. Quando sui banchi c’ero io, la professoressa entrava, noi ci alzavamo in piedi, e se c’era un minimo di confusione l’insegnante batteva appena la mano sulla cattedra: silenzio assoluto. Adesso, per ottenerlo nelle mie classi, impiego tra i cinque e i dieci minuti”.

Verrebbe voglia di chiederle: ma che c’azzecca il rispetto con lo stipendio? In realtà ci azzecca moltissimo, in un senso però che penso sia inutile spiegare alle nostre colleghe. Intanto, malinconicamente, sociologi e giornalisti ci collocano ormai tra i “nuovi poveri”. Ma i problemi, ovviamente, sono “ben altri”.