Nel 2011 in classe uno su 7 figlio d'immigrati

Gli alunni stranieri
fra tre anni saranno un milione.

In alcune province del centro-nord concentrazioni record: si arriva al 14 per cento

Vladimiro Pochi e Salvo Intravaia, la Repubblica 23.6.2008

ROMA - I registri di classe fotografano 166 nazionalità diverse. Sono quelle degli studenti presenti tra i banchi delle scuole italiane. L'ondata di alunni stranieri, infatti, non si arresta: 574mila nell'anno scolastico in corso, saranno un milione nel 2011. A livello nazionale rappresentano poco meno del 6% degli iscritti, ma in molte province del centro-nord raggiungono concentrazioni record: fino al 14%. Il rischio? Il formarsi di scuole-ghetto.

Per capire il fenomeno, basta leggere i dati del ministero dell'Istruzione: 500.512 nel 2006/2007, gli alunni di cittadinanza straniera sono ora 574mila. Di questi, quasi 200mila sono nati in Italia. In testa, da un anno, ci sono i romeni (92mila alunni, 24mila in più rispetto all'anno scorso), seguono gli albanesi (84mila), i marocchini (75mila) e i cinesi (27mila). Frequentano per lo più la scuola primaria (dove sono il 6,8% degli iscritti) e secondaria di I grado (6,5%). Preferiscono, poi, gli istituti professionali (7,5% degli alunni) ai licei classico e scientifico (meno del 2%). Dove studiano? Per lo più nel nord, con alcune province record: a Mantova sono il 14% degli studenti, a Piacenza e Prato oltre il 13%, a Reggio Emilia il 12,6%. In numeri assoluti sono le province di Milano (48mila alunni stranieri) e Roma (39mila) a farla da padrone. Non mancano casi limite: classi con oltre la metà di studenti stranieri. Tanto che a Torino An ha chiesto di porre un tetto del 10%. «Come sanno molte mamme il problema è diventato didattico - ha affermato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini il 10 giugno scorso - nella classi con molti bimbi immigrati, gli italiani sono costretti a lezioni più lente, per venire incontro alle lacune di quelli stranieri. Su questo va fatto qualcosa». Per evitare, per esempio, casi come quelli della scuola di via Magreglio, a Milano.

Mariangela Bastico, ex vice ministro della Pubblica istruzione, non ha dubbi: «Il caso di Milano è l'affermazione di un principio discriminatorio nei confronti degli alunni stranieri: mi auguro che il ministro intervenga per sanare questa situazione, che è in aperto conflitto con la circolare sulle iscrizioni relative all'anno scolastico 2008/2009 emanata a dicembre 2007. Per favorire l'integrazione, non solo non sono ammesse classi di soli stranieri, ma sono sconsigliate anche percentuali elevate di alunni non italiani». A puntare il dito contro il ministero dell'Istruzione, è anche il sociologo Asher Colombo, direttore di ricerca sull'immigrazione all'istituto Cattaneo di Bologna: «Ad oggi mancano dati ufficiali sulle presenze straniere scuola per scuola, sul rendimento scolastico di questi studenti, sulle nazionalità più in difficoltà». Sarà il allora caso di attivarsi, anche perché secondo lo stesso ministero, nel 2011 gli studenti stranieri saranno un milione.