Italia choc: ora il sesso si fa a 12 anni.

Alle medie uno su quattro ha avuto rapporti. E spesso finisce su Internet

Daniela Daniele, La Stampa del 27/1/2008

 

ROMA
Tutto, in loro, parla di sesso. Dai jeans calati a mostrare il bordo (griffato, possibilmente) delle mutande nei maschi, ai reggiseni push e spesso imbottiti (perché se l’ossessione per la linea sfiora l’anoressia difficilmente si avrà un seno florido) nelle femmine. Tutto sfacciatamente provocatorio e quasi una sfida agli adulti.

Adolescenziale amore romantico? Nei loro giovani cuori, forse. Ma nei giovani gesti solo la voglia impaziente di mostrarsi seduttivi. «E non potrebbe essere altrimenti - commenta Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva - perché il bombardamento di messaggi sessuali che arriva da tv, giornali e soprattutto Internet è pesante. I giovanissimi sono esibizionisti perché lo sono gli adulti. Basta guardare gli spot pubblicitari...».
 

Lo studio

Se poi si va sul pratico, nasce qualche sorpresa. Per esempio, a quanti anni si tende ad avere il primo rapporto sessuale? L’ottavo studio sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza di Eurispes-Telefono Azzurro, datato novembre 2007 e condotto su un campione di 1950 ragazzi, tra gli 11 e i 18 anni, in tutto il territorio nazionale, registra un leggero aumento dell’età negli ultimi cinque anni. Intanto, se gli intervistati hanno risposto con sincerità, stupisce che il numero di adolescenti che «non l’ha ancora fatto» sia piuttosto elevato, 57,2 %, anche se in diminuzione rispetto agli anni passati: nel 2002 si parlava del 70% e nel 2005 del 64,3%.

Tra quelli che hanno risposto di avere già avuto la loro prima volta sembra, dunque, diminuire la percentuale dei giovanissimi. Se la maggior parte dei ragazzi fa sesso per la prima volta tra i 15 e i 17 anni (19,3% del campione), al allarga anche la fascia dei molto precoci: i ragazzini che hanno già avuto un’esperienza completa tra gli 11 e i 13 anni sono quattro su cento.

Ma come vivono questa esperienza? Il 40,9% del campione dichiara di averla fatta con una persona con la quale ha avuto (o continua ad avere) una storia importante e il 13,3% l’ha vissuta con un partner con cui ha, comunque, avuto una storia. E sono più le ragazze a scegliere la «storia importante» per provare il sesso (58% rispetto al 13,5% dei maschi). «È vero, i maschi hanno un atteggiamento molto più concentrato su se stessi e sul bisogno di sperimentarsi - osserva la sociologa Chiara Saraceno - le ragazze romanticizzano, hanno necessità di dire a se stesse “lo faccio perché lo amo”. Ma può darsi che sia un atteggiamento ancora legato allo stereotipo femminile che spinge a giustificare coi sentimenti il desiderio sessuale....»
 

I rapporti stabili

Altro dato importante, il numero di adolescenti che vive il sesso al di fuori di un rapporto stabile. Se nel 2002 era il 17,4 % a non avere mai avuto un rapporto occasionale, nel 2005 il valore scende all’8,7% e nel 2007 si riduce ancora al 7,7%. Internet, inoltre, la fa da padrone nel dispensare materiale erotico e pornografico. In questo campo, sono i maschi in testa (17,7% rispetto al 14% delle femmine). «Del resto - interviene la Saraceno - i maschi si procurano quello che, anni fa, ottenevano dall’edicolante o dal barbiere. La novità consiste nel fatto che ora i giovani sono diventati protagonisti di se stessi, potendo mettere in rete anche immagini di sesso che li riguardano». E i blog che li contengono non si contano. Un segnale, come spiega la sociologa, del bisogno di dimostrare la potenza dei nuovi mezzi di comunicazione e la capacità di usarli. D’altronde in famiglia di sesso se ne parla poco e quasi mai, le informazioni i ragazzi se le scambiano tra coetanei, chi ci si avvicina prima a quell’esperienza «diffonde» dipaure e soluzioni.

Qualche anno fa la scuola provò a introdurre l’ora di «educazione sessuale» , lezioni osteggiate dai genitori come se parlarne tra i banchi spingesse i ragazzini a farlo prima. «Oggi, poi - conclude Chiara Saraceno - le esperienze i giovanissimi le fanno tra di loro: non c’è in genere la ricerca della donna esperta, la “nave scuola”, così come non c’è, da parte delle ragazze, la voglia di fare la prima esperienza con un uomo-maestro». Con buona pace di Federico Moccia.