Via libera ad arretrati e aumenti: di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola del 30.1.2008. Lo denuncia Adconsum: dalle legge il contributo è considerato come "un’erogazione liberale a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado". Ma diversi istituti all’atto dell’iscrizione chiederebbero del tutto impropriamente il versamento obbligatorio di sostanziosi contributi. A volte si tratta di vere e proprie tasse d’iscrizione che arrivano anche a 110 euro. Altro che pagamenti volontari. Dopo la lettera del Ministero dell’economia alle ex Direzioni provinciali del tesoro sono arrivate anche le rassicurazioni di viale Trastevere ai sindacati sui tempi di applicazione del rinnovo economico di fine novembre. Aumenti e arretrati riguardano, tuttavia, solo il biennio 2006/2007: dal 1 gennaio 2008 i lavoratori della scuola sono, infatti, di nuovo sprovvisti degli adeguamenti economici rispetto all’inflazione. Una buona notizia per docenti e personale Ata: la busta paga di febbraio conterrà i sospirati arretrati ed aumenti fissati nel rinnovo del contratto economico di fine novembre, inizialmente previsti per il mese di gennaio. La liquidazione dei benefici riguarderà anche il personale con contratto a tempo indeterminato e determinato (già pagato dal Tesoro) che nel biennio 2006/2007 ha terminato il suo rapporto con la scuola per qualsiasi motivo: dalle dimissioni ai pensionamenti sino alla dispensa o alla semplice scadenza del contratto. Negli arretrati è previsto poi il compreso del ricalcolo dei compensi già liquidati nel passato biennio, come ad esempio le ore eccedenti. La comunicazione ufficiale è stata inviata dal Ministero dell’economia e delle finanze alle ex Direzioni provinciali del tesoro con un messaggio interno ai propri uffici ("sulla rata di febbraio 2008 – si legge nella lettera inviata dal Mef - si provvederà all'applicazione del Ccnl Scuola relativo al biennio economico 2006-07") e dai dirigenti di viale Trastevere ai sindacati di categoria in un incontro del 29 gennaio. Parzialmente soddisfatti questi ultimi: dopo aver appreso del mancato pagamento delle quote nel mese di gennaio, come stabilito nello stesso rinnovo contrattuale, i rappresentanti dei lavoratori si erano infatti rivolti direttamente al Ministero dell’economia chiedendo l’emissione di mandati speciali per gli arretrati da assegnare anche prima della rata mensile di febbraio. Il Ministero ha invece optato per l’assegnazione di tutte le quote spettanti ad oltre un milione di lavoratori della scuola proprio con la busta paga del prossimo mese. "Questo messaggio, preciso e completo, - ha fatto sapere la Flc-Cgil - si era comunque reso quanto mai opportuno dopo la precedente nota del 15 gennaio che nulla diceva a proposito degli arretrati e che era stata prontamente contestata dai sindacati confederali della scuola". Stringato il commento della Cisl Scuola, secondo cui "con questa certezza anche se con qualche settimana di ritardo si conclude la querelle". In base a quanto sottoscritto all’Aran il 29 novembre scorso, gli aumenti contrattuali saranno, in media, di 140 euro mensili per i docenti e di 100 euro per il personale Ata; gli arretrati per il 2006 prevedono aumenti minimi in media 10 euro al mese, mentre per il 2007 si va dai 27 euro al mese spettanti ai collaboratori scolastici neo-assunti per arrivare a 50 euro per un docente laureato con pochi anni di anzianità, fino ai 62 euro per i direttori dei servizi generali ed amministrativi con oltre 35 anni di servizio.
Aumenti e arretrati riguardano tuttavia solo il biennio
economico 2006/2007. Dal 1 gennaio 2008 i lavoratori della scuola sono
infatti di nuovo sprovvisti degli adeguamenti economici rispetto
all’inflazione: nella finanziaria 2008 per il rinnovo del contratto di
categoria sono stati però previsti appena 8 euro a dipendente e per
questo motivo i sindacati Confederali sono già scesi in piazza lo
scorso 27 ottobre. Appena si ricomporrà il nuovo Governo torneranno
alla carica.
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