Scompattare e compattare.
Verso un nuovo ministero.

da Tuttoscuola, 2 febbraio 2008

 

È stato pubblicato la settimana scorsa il Regolamento per la ristrutturazione del ministero della pubblica istruzione. Dopo oltre un anno e mezzo arriva finalmente a conclusione l’attuazione di uno dei primi provvedimenti del Governo Prodi, quando, annullando i provvedimenti Bassanini di riforma e snellimento dell’Amministrazione pubblica, erano stati costituiti nuovi ministeri, sdoppiandone alcuni, come ad esempio il Miur, dalle cui ceneri erano nati il ministero della pubblica istruzione e quello dell’università e ricerca.

Con la Finanziaria 2008 il Parlamento ha deciso di ritornare, a partire dalla prossima legislatura, alle origini. Nel caso quasi certo che tra pochi mesi inizi una nuova legislatura, dopo il ritorno alle urne, se non ci saranno sorprese, istruzione, università e ricerca potrebbero tornare insieme, ridando vita al Miur.

Improbabile (ma non impossibile) che un provvedimento legislativo d’urgenza del futuro governo nella prossima legislatura scompatti di nuovo (ma, a volte, gli equilibri interni alle maggioranze richiedono posti di potere...)

Sembra difficile comunque che, in caso di ricompattamento, l’istruzione possa essere unita a ministeri diversi dall’università, come ad esempio, la sanità o la solidarietà sociale.

Intanto all’università e all’istruzione, torneranno buone le scorte con la carta intestata del vecchio Miur...