Fioroni favorevole
ad accordo bipartisan sulla scuola.
da
Tuttoscuola, 29 febbraio 2008
Il ministro della Pubblica Istruzione
Giuseppe Fioroni è intervenuto questa mattina ad un convegno
organizzato presso la scuola dei Padri Scolopi a Roma, la prima scuola
pubblica d'Europa, e ha lanciato un appello per un patto bipartisan
per l'educazione, affinché il ruolo della scuola e dell'educazione
venga messo in primo piano.
"Qui non si tratta di fare né larghe intese né inciuci" ha dichiarato
il ministro "(...) noi siamo chiamati a educare e non a litigare".
"Facciamo un patto: chiunque vinca metta al primo posto il tema
dell'educazione e della scuola".
Fioroni, rileggendo le politiche scolastiche degli ultimi anni, ha
individuato nella "furia riformatrice" la ragione della povertà di
competenze degli studenti di oggi. Le tante riforme degli ultimi venti
anni hanno portato alla perdita della "bussola e di punti di
riferimento" valoriali, nei ragazzi come negli educatori e nelle
famiglie. "La scuola" ha chiarito il ministro "non può essere il
terreno di battaglie delle opposte fazioni politiche" perché
l'istruzione ed educazione dei giovani determina "il futuro stesso
della nostra società".
Sul tema dell'autonomia scolastica, il ministro ritiene necessario un
suo rafforzamento, purché questa venga coniugata con le responsabilità
di tutte le parti sociali, istituzioni politiche, educatori e
famiglie.
La parte propositiva del discorso del ministro si è concentrata
sull'impegno a riportare serietà e merito nelle scuole, realizzare una
vera autonomia, completare un sistema di istruzione integrato statale
e non statale all'interno di un quadro di riferimento comune, e
ripensare a un nuovo sistema di formazione, reclutamento e carriera
dei docenti, perché la "buona scuola la fa il buon insegnante".
Sul punto politicamente più delicato, quello della parità, Fioroni non
si è espresso direttamente, ma ha detto di aver raccolto dalla scuola
stessa l'esigenza di "completare la realizzazione di un sistema di
istruzione integrato statale e non statale (parità) che, facendo leva
sul principio di sussidiarietà (che non è né il semplice
decentramento, né la libanizzazione della scuola) valorizzi quello che
c'è di buono, da qualunque parte arrivi, all'interno di un quadro di
riferimento comune, garantendo alle famiglie la possibilità di essere
aiutati nel proprio compito educativo a prescindere dalla propria
condizione economica".
Una notevole prova di equilibrismo su un tema che per i cattolici
torna ad essere assai delicato...