Un lieve miglioramento c'e' stato, ma gli studenti delle scuole superiori
che hanno ancora almeno un debito sono una valanga, oltre il 30%

Oltre 30% alunni ancora con i debiti,
verso un aumento dei bocciati.

 Il Redattore Sociale del 13.2.2008

 

Roma - Un lieve miglioramento c'e' stato, ma gli studenti delle scuole superiori che hanno ancora almeno un debito sono una valanga, oltre il 30%, secondo quanto raccontano gli stessi dirigenti scolastici alle prese, in questi giorni, con lo svolgimento dei corsi di recupero voluti dal ministro Fioroni. Lo scorso giugno il 40% degli alunni della secondaria di II grado e' stato promosso con almeno una lacuna. A quasi un anno di distanza la situazione e' in leggero miglioramento "ma- dicono i presidi- gli studenti con lacune nelle materie fondamentali sono ancora troppi". Alunni che, ora, rischiano concretamente di incappare in una bocciatura a giugno, soprattutto se hanno più di un debito.

"I docenti, infatti- spiega Domenico Altamura, preside del liceo Righi di Bologna, il più prestigioso in città- si stanno indirizzando verso giudizi più netti e severi che in passato". La linea di azione, conferma il dirigente del liceo Berchet di Milano, Innocente Pessina, sarà questa: "con un solo debito molto probabilmente si sarà promossi con il sei in quella materia: gli insegnanti faranno di tutto per far recuperare il ragazzo. Con tre debiti, però, non ci sarà scampo: piuttosto che trascinare l'alunno fino a settembre, facendogli frequentare un monte ore enorme di corsi di recupero d'estate, si opterà più facilmente per la bocciatura".

Insomma, gli studenti sono avvertiti. E, a guardare i dati segnalati dalle scuole, c'e' poco da stare tranquilli. In media, in ogni istituto, oltre il 30% dei ragazzi ha ancora una lacuna aperta dallo scorso anno, o l'ha accumulata a partire da settembre. Accade, ad esempio, nei licei scientifici Kennedy e Pasteur di Roma. Al Tasso (classico), sempre nella Capitale, la percentuale scende di poco: e' del 25%. Le materie più ostiche restano la matematica, le lingue e il greco. Allo scientifico Righi di Bologna il 35% dei ragazzi (soprattutto in prima e seconda), alla fine del trimestre, aveva almeno una insufficienza: sono stati tutti invitati a seguire i corsi di recupero organizzati dalla scuola.

E il preside fa già previsioni nere per la fine dell'anno. "Almeno un 15-20% degli studenti italiani che hanno ancora un debito - spiega Altamura - rischiano la sospensione del giudizio e l'obbligo del recupero questa estate, un 5% e' a rischio bocciatura". Se la cavano meglio i ragazzi del Berchet di Milano: "solo" il 25% ha una situazione debitoria. La croce comune? Greco e matematica. Situazione ben più drammatica, invece, al Ferraris (istituto tecnico industriale) di Napoli: le insufficienze toccano quasi il 50% dei 1.700 alunni della scuola. "E prevediamo- annuncia il preside Vincenzo Ciotola- che ci sarà un aumento di bocciati rispetto allo scorso anno". Ma perché gli studenti, pur avvertiti della possibilità di essere "rimandati" non si sono messi a studiare di più? "Perché la scuola ha perso negli anni una parte della sua credibilità- afferma Ciotola- e' probabile che non abbiano creduto ai proclami e solo in ritardo capiranno che non si stava scherzando".

Ma, se i ragazzi credono sempre meno nella scuola, non vale lo stesso per le famiglie. In questi giorni i presidi stanno comunicando ai genitori se i figli devono partecipare, o meno, ai corsi di recupero. Mamme e papà possono decidere di non avvalersi di queste attività e far seguire ai figli lezioni private. "Ma il 98% delle famiglie sta dando fiducia alle scuole- racconta Agostino Miele, a capo dell'istituto Gentileschi di Milano- il 2% che dice no e' solo per motivi logistici, perché viene da fuori e non puo' tornare nelle opre pomeridiane. In quel caso, comunque, ci sono sempre le attività che stiamo facendo durante le normali ore della didattica". (DIRE)