Chiuse le iscrizioni,
aumentano gli alunni elementari e medie.

Calano solo alle superiori.
Ma trend positivo non frena i tagli del ministero della Pubblica Istruzione

 La Stampa dell'1.1.2008

 

ROMA
Aumentano gli alunni iscritti alla scuola elementare e media inferiore, mentre diminuiscono quelli della secondaria superiore: sono queste le indicazioni per il prossimo anno scolastico (2008/09),giunte al ministero della Pubblica Istruzione in corrispondenza del termine delle iscrizioni. I dati sono ancora ufficiosi (ieri è stato l’ultimo giorno per presentare le domande), ma sufficientemente indicativi: alla secondaria di primo grado, dove quest’anno siedono 1.615.266 alunni, vi sarà un sensibile aumento di frequentanti pari a circa 20.000 unità.

Anche alla primaria (le ex elementari), dove oggi sono iscritti 2.566.436 alunni, vi sarà un incremento, anche se decisamente più ridotto: circa 2.000 unità. In controtendenza le superiori: rispetto agli attuali 2.598.720 studenti regolarmente iscritti, dal prossimo settembre ve ne dovrebbero essere circa 12.000 in meno.

Escludendo le scuole d’infanzia, rispetto alle quali non sono state diramate indicazioni, il computo totale sembra comunque essere di 10.000 iscrizioni in più rispetto a quelle di quest’anno (6.780.422).

L’innalzamento del numero di iscritti non farà comunque cambiare idea al ministero della Pubblica Istruzione sulla volontà, già espressa ai sindacati, di tagliare da settembre 10.000 cattedre e 1.000 posti di personale Ata: le intenzioni, che abbracciano anche i due successivi anni scolastici per un totale di 30.000 posti in meno, vengono reputate necessarie per calmierare le spese considerate eccessive dal ministero dell’Economia e delle Finanze.

I numeri del resto parlano chiaro: il comparto scuola italiano è un settore che ad oggi presenta i costi tra i più alti a livello mondiale. Nella scuola primaria italiana sono presenti 9,3 docenti ogni 100 studenti, mentre la media dei paesi Ocse è pari a 5,9; stesso discorso alle medie inferiori (9,7 Italia contro 7,3 area Ocse) e superiore (8,7 Italia e 7,9 Ocse).

All’alto numero di insegnanti, peraltro, non corrisponde nemmeno un altrettanto elevato apprendimento degli alunni: il Rapporto Pisa-Ocse di fine 2007 indica che se le competenze raggiunte dagli alunni è più che sufficiente, lo stesso non si può dire per la secondaria (sia inferiore che superiore) dove praticamente in tutte le prove (lingua, matematica e scienze) l’Italia perde posizioni collocandosi dietro alla maggior parte dei Paesi avanzati e non solo.

Per il ministero della Pi quindi non c’è altra soluzione: gli attuali 720.000 insegnanti con contratto a tempo indeterminato e i circa 130.000 annuali sono troppi. Dal prossimo anno si formeranno così sempre più prime classi, soprattutto alle superiori, con oltre 30 alunni.