Il ministro dell'Istruzione ha presentato i
quattro decreti che lanciano la riforma
Salta il modulo nella primaria, stop alla giungle di indirizzi alle
superiori
Gelmini: "Così la scuola cambia"
Più inglese e "unico maestro"
"Più chiarezza per le famiglie, efficienza e
snellimento dell'organizzazione"
Lezioni tassative di 60 minuti, e "7000 euro l'anno per i docenti
meritevoli"
Salvo Intravaia, la
Repubblica, 18.12.2008
ROMA - "La scuola
cambia". E' lo slogan del ministro dell'Istruzione, Mariastella
Gelmini, che a margine del Consiglio dei ministri di questa mattina
ha presentato i quattro decreti che lanciano la riforma scolastica.
Tantissime le novità previste per l'anno prossimo rispetto
all'assetto attuale. Salta il "modulo" (tre insegnanti su due
classi) nella scuola primaria, stop alla giungla di indirizzi al
superiore e potenziamento dell'Inglese.
"Per la prima
volta in Italia dopo la riforma Gentile del 1923 - dice Gelmini - si
mette mano alla scuola con una riforma organica di tutti i cicli
(elementari, medie, superiori). Elementari e medie cambiano dal
primo settembre 2009, le superiori dal primo settembre 2010". "Più
chiarezza e opportunità per le famiglie, più efficienza,
semplificazione e snellimento dell'organizzazione e delle procedure,
valorizzazione del ruolo dei docenti", i principi che ispirano la
riforma. Ma vediamo quali sono le novità.
Scuola dell'Infanzia. Dal
prossimo anno, l'ex scuola materna potrà nuovamente accogliere i
bambini di 2 anni e mezzo. Viene infatti ripristinato l'anticipo
morattiano abolito dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe
Fioroni. Per andare incontro alle esigenze delle famiglie vengono
anche confermate le "sezioni primavera" per i piccoli di età
compresa fra i 24 e i 36 mesi, introdotte dal governo Prodi.
Scuola primaria.
L'organizzazione modulare, ha spiegato la Gelmini, verrà abolita dal
prossimo anno in tutte le classi. Il modello per il futuro sarà
quello "dell'unico maestro di riferimento". Alunni e famiglie, anche
in relazione alle richieste di orario (24, 27, 30 o 40 ore
settimanali), non vedranno più alternarsi in classe tre insegnanti
che singolarmente si occuperanno dell'area linguistica, di quella
scientifica e di quella logico-matematica. Dal prossimo anno un
maestro resterà in classe per 22 ore settimanali lasciando a un
collega le restanti ore da svolgere in classe.
Scuola media. Le prime classi
della scuola secondaria di primo grado, dal 2009/2010 saranno
articolate in 29/30 ore settimanali. E sarà possibile per le
famiglie, al posto di due lingue straniere, scegliere 5 ore di
Inglese a settimana: il cosiddetto "Inglese potenziato". Resta la
possibilità di optare per il tempo prolungato che si articolerà in
36/40 ore settimanali. E per gli alunni stranieri sarà possibile
utilizzare due ore della seconda lingua per attivare "corsi di
Italiano per stranieri".
Scuola superiore. Le principali
novità riguardano la scuola superiore la cui riforma partirà dal
2010/2011. Scelta definita dal ministro "di buon senso". Al posto
dei 750 indirizzi (tra sperimentazioni e ordinamenti) attualmente
esistenti ce ne saranno 20: 9 per i licei (classico, scientifico,
delle scienze umane, linguistico, musicale e artistico con tre
indirizzi) e 11 per gli istituti tecnici. Lo studio dell'Inglese
diventerà obbligatorio in tutti e 5 anni gli anni, nei licei
Musicale, Artistico e delle Scienze umane si studieranno due lingue
straniere e al quinto anno una disciplina non linguistica sarà
insegnata in Inglese. Verrà potenziato anche lo studio della
Matematica e delle Scienze in tutte le scuole e rilanciati i
laboratori che saranno trasformati in "veri e propri centri di
innovazione attraverso la costituzione di dipartimenti di ricerca".
Gli istituti tecnici saranno rivoluzionati.
I 204 indirizzi diventeranno 11, due per il settore economico e 9
per quello tecnologico. I 5 anni di corso saranno suddivisi in due
bienni (uno di base e l'altro specialistico) e un ultimo anno che
servirà al perfezionamento dell'indirizzo. Al quinto anno sarà
possibile svolgere stage aziendali mentre gli istituti "si aprono al
mondo del lavoro con esperti e professionisti che possono entrare
nel comitato scientifico della scuola".
Per tutte le
scuole, le ore di lezione dovranno tassativamente essere di 60
minuti: non sarà più possibile, come avviene attualmente per andare
incontro al pendolarismo degli studenti, svolgere ore di 50 o 55
minuti. E per i docenti meritevoli ci sarà un premio: "Fino a 7000
euro l'anno". Ma l'obiettivo appare piuttosto lontano visto che
occorre stabilire come assegnare queste eventuali risorse,
disponibili soltanto se si concretizzeranno i risparmi, e a chi
darle.
Intanto il
personale della scuola deve accontentarsi di un rinnovo contrattuale
per il 2009 che la Cgil si è rifiutata di sottoscrivere, definendolo
"una miseria che offende la dignità dei lavoratori". Docenti e Ata
(amministrativi, tecnici e ausiliari) per il prossimo anno potranno
spendere qualcosa come 79 euro lordi in più al mese. A tanto ammonta
l'aumento retributivo per un docente di scuola media con vent'anni
di anzianità. Per una maestra di scuola primaria con appena due anni
di servizio la cifra scende a poco meno di 60 euro lordi mensili.