Il sì
dalla Consulta per gli immigrati:
troppi mettono a rischio il livello di istruzione
Stranieri in classe, a Bolzano tetto del 30%
La decisione della Provincia. Durnwalder:
altrimenti dovremo integrarci noi
Roberto Rizzo
Il Corriere della Sera,
17.12.2008
MILANO — Il numero
perfetto per integrarsi a scuola è 30. Nel senso che, «per garantire
standard didattici e culturali adeguati» negli istituti (dall’asilo
alle superiori) di Bolzano e provincia, gli stranieri in classe non
dovranno essere più del 30% degli studenti. Lo ha deciso la giunta
provinciale di Luis Durnwalder che spiega: «Il 70% degli alunni
dovrà essere locale: italiani, tedeschi o ladini. Se gli stranieri
fossero di più, saremmo noi a dover essere integrati».
Il provvedimento entrerà in vigore dal
febbraio 2009 e riguarderà le iscrizioni al nuovo anno
scolastico. «Ma se ci sarà la possibilità di alleggerire le classi
che ora sono in sofferenza, inizieremo una ridistribuzione degli
studenti stranieri già quest’anno», dice l’assessore all’Istruzione
Francesco Comina (centrosinistra). Funzionerà così: «I figli degli
immigrati dovranno presentare domanda di iscrizione alla scuola
entro febbraio — illustra Durnwalder —. I Comuni dovranno comunicare
alla Provincia nomi, Paese d’origine e lingua madre degli studenti.
Che non potranno frequentare le lezioni se prima non avranno
raggiunto un livello minimo di conoscenza linguistica. Per loro
organizzeremo corsi di italiano o tedesco».
Chi non potrà frequentare la scuola vicina
a casa per esaurimento quota stranieri, verrà dirottato
in altri plessi e i costi di trasporto «saranno a carico della
Provincia». Secondo i dati forniti dall’Astat, l’Istat locale, a
Bolzano e provincia gli stranieri regolari sono circa 30 mila (Le
etnie più rappresentate sono quelle pakistana, moldava, senegalese e
ucraina), mentre gli studenti extra Ue sono 5.081 su 79.212. La
maggior parte degli alunni stranieri è concentrata nelle scuole
italiane (la media è del 13% contro il 3% degli istituti di lingua
tedesca). Ma in alcune scuole di Bolzano si arriva al 40% di
extracomunitari. «La diversità deve essere una ricchezza e non un
problema come a livello nazionale», aggiunge Comina. «Vogliamo
evitare classi ghetto ed è una risposta alla proposta della Lega di
creare "classi ponte" per stranieri.
Sia ben chiaro, non è una decisione per
salvaguardare la razza. Anzi, nasce dalla lunga
esperienza sull’integrazione tra italiani e tedeschi». Infatti, la
delibera della giunta Durnwalder sembra mettere tutti d’accordo:
«Importante è che la ridistribuzione di alunni stranieri avvenga
anche nelle scuole tedesche», dice Riccardo Dello Sbarba,
consigliere provinciale dei Verdi. «Una quota del 30% di stranieri
in classe è un’apertura non una chiusura», è il pensiero dello
scrittore altoatesino Joseph Zoderer che ha dedicato libri al tema
dell’integrazione tra italiani e tedeschi: «Per i bambini stranieri
è importante avere una vera occasione di sentirsi italiani.
L’unico modo per superare le divisioni è
immergersi nella cultura del nuovo Paese». E gli
immigrati? «Lo chiedevamo da tempo», dice Artan Mullaymeri,
presidente (albanese) della Consulta per gli immigrati di Bolzano.
«Troppi stranieri mettono a rischio il livello d’istruzione, come
accade alla Dante Alighieri dove, in certe classi, gli
extracomunitari sono il 40%». Per non correre il rischio, il signor
Mullaymeri ha già iscritto i suoi figli a una scuola tedesca.