Il decreto anticrisi autorizza il governo Sotto l'albero 110 euro di arretrati E da gennaio 75 in più al mese ai professori, 55 agli Ata da ItaliaOggi, 2.11.2008
La detassazione dei premi di produttività per gli statali, di cui si
vociferava alla vigilia del decreto anticrisi, non ci sarà. Ma per
Natale, i dipendenti della scuola, oltre un milione di lavoratori
tra insegnanti, direttori e bidelli, troveranno sotto l'albero un
assegno extra di circa 110 euro. Si tratta dell'indennità di vacanza
contrattuale, che il decreto legge 185, il dl anticrisi appunto,
autorizza a pagare per il 2008. Il contratto scuola, infatti, è
bloccato presso l'Aran, l'agenzia governativa per la contrattazione
nel pubblico impiego, tra discussioni sulla valutazione e il merito
(che il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, avrebbe
voluto fosse messo in pratica già da questa tornata contrattuale),
la quantificazione delle risorse frutto delle passate economie di
spesa, e alcune tensioni sindacali, stante lo sciopero generale
della sola Cgil proclamato per il 12 dicembre. E così, visto che il
contratto tarda ad arrivare, il dl autorizza il governo a pagare da
subito l'indennità per l'anno 2008. E poi, da gennaio, arriveranno
anche gli aumenti. A prevederlo sempre il decreto che all'articolo
33 precisa come le indennità di vacanza contrattuale «costituiscono
anticipazione dei benefici complessivi del biennio 2008/09 da
definire, in sede contrattuale o altro corrispondente strumento, a
seguito dell'approvazione del disegno di legge finanziaria per
l'anno 2009». Insomma, se il contratto non va avanti, sarà Brunetta,
d'intesa con il collega dell'economia, Giulio Tremonti, ad adeguare
i salari per il biennio 2008/2009.Un atto unilaterale, già
prospettato del resto dalla Finanziaria 2009, che di fatto riporta
nell'alveo della legge il trattamento economico dei dipendenti
pubblici, mettendo nell'angolo le relazioni sindacali e la
contrattazione pubblica. Le prime stime, fatte alla Ragioneria
generale dello stato, parlano di aumenti medi pro capite di circa 75
euro al mese (circa 30 in meno rispetto all'ultimo rinnovo) per gli
insegnanti e di 55 per il personale Ata. Più o meno quanto potrebbe
elargire il contratto rinnovato, per il quale il tasso di incremento
è stato fissato al 3,2% per il biennio 2008/2009. Insomma, non vi
sarebbe una grande differenza dal punto di vista economico tra
contratto rinnovato e non rinnovato. Ciò che invece cambia, e molto,
è la tenuta dei rapporti sindacali. Già oggi al lumicino. La
Flc-Cgil guidata da Mimmo Pantaleo si prepara infatti a non
sottoscrivere neanche questa intesa, dopo il no della Cgil al
contratto ministeri. «Senza risorse aggiuntive è impensabile
l'introduzione di nuovi criteri di assegnazione del salario
accessorio e di un sistema di valutazione complessivo», critica
Pantaleo. Più collaborativo Massimo Di Menna, segretario della Uil
scuola: «Chiudiamo questa tornata, fermo restando che ci siano le
verifiche sulle risorse. Ma il governo deve subito aprire il tavolo
per la riforma contrattuale». In attesa di conoscere l'esatto
ammontare e la destinazione delle risorse anche la Gilda e la Cisl
scuola. Ma intanto i tempi stringono. |