Centro Studi  Gilda

 Separati a scuola?

 dal Centro Studi della Gilda, 6.12.2008

Alla metà di ottobre, la Camera dei Deputati, impegnata nella discussione della Legge Gelmini, ha accolto una mozione della Lega, presentata dall’onorevole Roberto Cota, con la quale si sollecita l’istituzione di classi ponte per gli studenti stranieri. In sostanza, una permanenza dei nuovi arrivati in Italia in classi apposite in cui si dovrebbero imparare lingua e regole del nostro Paese. Il testo, approvato dopo un infiammato dibattito, è passato con una diversa denominazione: non più "classi ponte", così come originariamente indicato nella mozione, ma "classi di inserimento".

La mozione, ovviamente, non ha valore di legge e fino a quando così non sarà trasformata è lettera morta, tuttavia ha suscitato un coro di reazioni che ancora non si placano. Inutile dire che, come ormai avviene sistematicamente, consensi e rifiuti si sono regolarmente e ordinatamente distribuiti tra i due poli: i primi tra la maggioranza; i secondi tra la minoranza, schema che si è trasferito anche alla stampa. Ovviamente, non è capitato di sentire qualche voce controcorrente: ognuno ha seguito la sua.

Noi vogliamo invece dedicare al tema uno spazio composito e plurale: abbiamo raccolto opinioni diverse che hanno cercato di giudicare, nel merito, quell’orientamento che pare doversi tradurre in un DDL.

Il dibattito è aperto, soprattutto tra i colleghi che vivono ogni giorno le problematiche di questa situazione in costante aumento.

 

Segnaliamo qui di seguito alcuni interventi:

punto elenco

Contro le false notizie. Apprendere l'italiano: un dovere e un piacere.
di Piero Morpurgo

punto elenco

Classi differenziate per gli stranieri: da un problema vero risposte sbagliate.
di Fabrizio Reberschegg

punto elenco

Problemi di merito e metodo. Classi ponte? Un'invenzione italiana.
di Maurizio Ambrosini