I prof in Germania

 Pasquale Almirante La Sicilia, 28.12.2008

In molti ci stanno brindando, felici che nelle scuole di secondo grado l’ora di lezione passerà da 50 minuti a 60 di orologio. Si scorda però che negli Istituti tecnici, per esempio, si fanno 6 ore per 6 giorni ed essendo massiccia la presenza di fuorisede le scuole autonome scelgono l’orario ridotto, altrimenti, entrando alle 8,15, i ragazzi uscirebbero alle 14,30. Da altre parti si sostiene che la scelta dei 60 minuti è conseguenza della prossima riforma e che passando da 36 ore a 32 settimanali si andrebbe a 4 giorni con 5 ore e a due con 6; ma si sibila pure che nel frattempo i docenti dovrebbero recuperare i 10 minuti sottratti, pareggiando la truffa (sic) con l’amministrazione. A parte il fatto che il disagio dei pendolari rimarrebbe, colpisce l’accanimento, mentre le statistiche col resto del mondo sono usate solo e sempre per piantare chiodi ai professori.

E infatti ecco come sono gli orari scolastici nei licei in Germania che, come è noto, non è ultima nelle pagelle internazionali del rendimento e dell’efficienza: la prima ora quasi sempre di 55/60 minuti e poi le ore successive di 45 minuti; e non solo, ma ad ogni cambio d’ora è concesso ai ragazzi una breve pausa di 5 minuti, mentre l’intervallo-colazione è di ben 20 minuti e questo per 5/6 ore al giorno e per 5 giorni, essendo il sabato libero per tutti. Sottacendo del profondo rispetto e considerazione che i docenti da quelle parti ottengono, in Germania le giornate complessive di scuola sono per lo più uguali alle nostre se si considerano le loro lunghe vacanze natalizie e primaverili mentre più corte sono quelle estive. Certamente nelle statistiche il computo si fa senza contare le sfumature dei minuti e tutto passa come ora di lezione.

Se a questi numeri aggiungiamo che lo stipendio di un insegnante tedesco è oltre un terzo in più non ci rimane che piangere se non fosse che da quelle parti non abbiamo mai visto aule imbrattate, muri o tetti cadenti. E inoltre ciascun docente dispone di computer, una stanza e di strumenti didattici per fare un lavoro serio e pianificato. Ultimo dato: i presidi per lo più usufruiscono del mezzo esonero, nel senso che parte del tempo lo dedicano all’amministrazione e parte in classe come docenti e quando è il caso tappano i buchi con le supplenze mentre il loro stipendio non è molto difforme dai colleghi.