Modena, la Gelmini nega il patrocinio di Paola Zanca, l'Unità 29.12.2008 Il treno partirà da Modena il prossimo 27 gennaio. A bordo, seicento studenti delle scuola superiori di Modena. Destinazione Auschwitz. È uno dei tanti “viaggi della memoria”, quelle iniziative destinate alle scuole per insegnare ai giovani a non dimenticare gli orrori dell’Olocausto. La organizzano un po’ in tutta Italia, dalla Lombardia al Lazio, dal Piemonte alla Toscana. In Emilia Romagna a occuparsene è la Fondazione Fossoli. Un’istituzione nata dodici anni fa nel luogo, a sei chilometri da Carpi, dove le SS nel ’44 raccoglievano i deportati da mandare nei lager. Un fiore all’occhiello della città, Modena, che è già Medaglia d’oro alla Resistenza. E che ora ha subito uno sfregio. «Un Treno per Auschwitz», infatti, quest’anno non avrà il patrocinio del Ministero dell’Istruzione. Lo ha deciso il ministro Mariastella Gelmini, che ha giudicato l’iniziativa troppo «locale» per meritare lo stemma di viale Trastevere. «Un affronto e una figuraccia di livello nazionale» la definisce Stefano Bonaccini, segretario provinciale del Pd di Modena, che ha pensato bene di lanciare un appello a due suoi illustri concittadini, Carlo Giovanardi e Isabella Bertolini. Uno è sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’altra è stata eletta alla Camera nelle liste del Popolo delle Libertà. Bene, provoca Bonaccini, che siano loro, modenesi doc, a dire che quella di Auschwitz è un’iniziativa «locale». Anche perché, questo il clamoroso paradosso, dal 2006, il treno viaggia sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e dal 2007 ha il patrocinio dei presidenti di Senato e Camera. Negli ultimi due anni, infine, anche il Ministero della Pubblica Istruzione aveva dato il suo appoggio al progetto didattico. Oltre a Giovanardi e Bertolini, dovranno rispondere del niet anche gli altri onorevoli del Pdl: la deputata Pd Manuela Ghizzoni, infatti, ha presentato un'interrogazione parlamentare in cui chiede le ragioni della scelta fatta dal ministero. «“Un treno per Aushwitz” – spiega la Ghizzoni – non è solo un viaggio della memoria, è soprattutto un contenitore di proposte didattiche per studenti e insegnanti e rappresenta il momento più significativo di un intenso percorso di studio, conoscenza e formazione, che si sviluppa lungo l’intero anno scolastico in stretta collaborazione con le autonomie scolastiche. Insieme ai ragazzi viaggiano testimoni, musicisti, scrittori, giornalisti e ricercatori che con la loro presenza arricchiscono e valorizzano ulteriormente il progetto». Niente a cui si possa associare l’aggettivo «locale». Per questo, Manuela Ghizzoni chiede «se, in considerazione del valore etico, delle ricadute didattiche e delle valenze formative dell’iniziativa il ministro Gelmini non intenda rivedere la sua posizione».
In serata, uno scarno comunicato del ministero smentisce: «Il
progetto - si legge - anche quest'anno ha ricevuto il patrocino del
ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. In
particolare - aggiungono - in relazione a quanto affermato dall'on
Ghizzoni, si precisa che il ministero, ricevuta la richiesta di
patrocinio per questa importante iniziativa, ha immediatamente
attivato l'Ufficio scolastico regionale competente. Lo scorso
novembre - concludono - l'Ufficio scolastico regionale per l'Emilia
Romagna ha confermato l'avvenuta concessione». |