Iea-Timss: ottimi risultati per la scuola primaria di Andrea Toscano La Tecnica della Scuola, 19.12.2008. La scorsa settimana sono stati diffusi dalla Iea (International association for the evaluation of educational achievment) i dati della edizione 2007 dell’indagine Timss, che valuta gli apprendimenti in matematica e scienze. Superiori alla media i risultati degli alunni della scuola primaria (non soddisfacenti, invece, quelli relativi alla secondaria di 1° grado): perché allora riformare un segmento di istruzione che dimostra di funzionare?
Dai risultati
dell’indagine internazionale Timss (Trend in international
mathematics and science study) risulta che la scuola primaria
italiana gode di ottima salute! Gli scolari della quarta elementare ottengono risultati superiori alla media Timss (che si attesta a 500 nella scala di valutazione) sia in matematica (507) che in scienze (535), disciplina quest’ultima in cui si registra un’assoluta eccellenza visto che il risultato è inferiore soltanto a quello di quattro Paesi asiatici. Ma non solo: oltre a ottenere buoni risultati nel confronto internazionale, la scuola primaria fa registrare miglioramenti sulle rilevazioni effettuate in anni precedenti. In scienze il punteggio medio nella quarta classe della primaria è aumentato di circa 20 punti rispetto all’indagine del 2003 (le rilevazioni sono effettuate ogni quattro anni): un incremento tra i più notevoli fra quelli registrati nei Paesi coinvolti.
Un altro elemento
molto significativo su cui riflettere è quello relativo
all’omogeneità dei risultati in alcune delle aree geografiche: se il
Nord-Est, che include Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia
Giulia ed Emilia Romagna, si distingue qualitativamente (come,
peraltro, in altre indagini relative a differenti segmenti dei
percorsi di studio), per quanto concerne la quarta classe della
scuola primaria le tre macro aree Nord-Ovest, Centro e Sud hanno
ottenuto punteggi molto simili, particolarmente elevati in scienze.
Ricordiamo che, invece, nell’ultima indagine Ocse-Pisa, che si
riferisce a studenti di età diversa (quindicenni), si registrava una
forte disomogeneità a livello territoriale. Peraltro, l’indagine
Timss si differenzia da quella Ocse-Pisa non soltanto per impianto
metodologico ma anche per numero e tipologia delle Nazioni
partecipanti. Soltanto la macro area del Nord-Est ottiene in matematica, all’ottavo anno di scolarità, un risultato di alcuni punti superiore alla media Timss, pur condividendo con le altre macro-aree la tendenza generale ad un abbassamento dei punteggi, in termini relativi, nel passaggio dalla scuola elementare a quella media. I dati, in realtà, non hanno avuto una gran cassa di risonanza, nonostante la loro diffusione (da parte della Iea lo scorso 9 dicembre) sia coincisa in pratica con “l’ufficializzazione” della riforma della scuola primaria italiana, che partirà dal prossimo anno scolastico.
Ma sono ovviamente
in molti a chiedersi perché la modifica degli ordinamenti scolastici
sia iniziata proprio da quel segmento di istruzione che rappresenta
la “parte migliore” della nostra scuola. Ancor di più: che bisogno
c’era di cambiare la scuola elementare, il cui assetto pedagogico e
didattico funziona, come conferma anche l’indagine Timss? |