E l'ora torna di 60 minuti

Finisce l'epoca della lectio brevis “Ora gli insegnanti non fanno l'orario”

Raffaello Masci, La Stampa 19.12.2008

ROMA
Fine della «lectio brevis» e fine dei 10 minuti regalati ai lavoratori della scuola. Le ore di lezione - dice uno dei regolamenti approvati in consiglio dei ministri - dovranno essere di 60 minuti.

Per capire che cosa significa, occorre spiegare che ogni indirizzo di studi ha avuto fino a oggi un suo «tempo scuola», costituito da un certo numero di ore settimanali, che vanno dalle 24 ore della scuola elementare fino alle 36 degli istituti tecnici (che possono diventare 40 con i laboratori). Poiché questi ultimi dovevano affrontare un monte-ore molto gravoso per gli studenti, i consigli di istituto, già da tempo, avevano facoltà di decidere per lezioni di 50 minuti: gli insegnanti, effettivamente, lavoravano un po’ di meno, ma gli alunni erano anche meno stressati. Col tempo questa facoltà è stata estesa anche ai licei. Da settembre 2010 questo andazzo finirà.

Allora gli studenti dovranno stare a scuola più ore? Sì e no. Perché se è vero che le ore sono piene, le lezioni saranno di meno, sia pur in maniera diversificata a seconda dell’indirizzo di studi. Nei licei, per esempio, si passerà da 32 a 30 ore settimanali. Negli istituti tecnici si passerà da 36 a 32 ore settimanali. Tuttavia il cambiamento da 50 a 60 minuti, un effetto se lo porterà dietro, tant’è che su base annua le ore degli Itis passeranno da 990 a 1056 e quindi qualche volta si dovrà uscire più tardi (ma avendo fatto meno lezioni). Similmente è possibile che al liceo si possa uscire qualche giorno un po’ più tardi.

Una regola fissa, però, non si può dare, perché l’orario è materia affidata all’autonomia delle scuole. Certamente non si rientrerà al sabato, laddove si fa la settimana corta, né è previsto un prolungamento d’ufficio del calendario scolastico. Una cosa è certa: i docenti non avranno più sconti di orario: un’ora viene loro pagata e un’ora dovranno lavorare.