Il mito dell'efficienza Ennio De Marzo, Pavone Risorse 22.12.2008 Il criterio dell'efficienza è ormai divenuto universale. In suo nome si ristrutturano aziende e se ne creano di nuove. Anzi, il vero e proprio business di questi ultimi anni è rappresentato proprio da imprese che certificano la qualità di altre imprese, secondo criteri, appunto, di efficienza. Ma che cos'è l'efficienza? Stando al significato letterale del termine, per essere efficienti, occorre produrre un effetto, essere in grado di funzionare. Sembra un criterio davvero oggettivo, ma siamo sicuri che le cose stiano veramente così? Stefano Zamagni, sul numero 6/2008 di Micromega, riporta, adattandolo, un noto esempio degli economisti americani Wright e Morton, che servirà a chiarire meglio i termini della questione. In un ospedale sperduto, il medico di guardia ha a disposizione dieci dosi di un siero salvavita. Una certa notte arrivano all'ospedale due gruppi di dieci persone ciascuno, tutte bisognose del siero. Il medico sa che le persone del gruppo A, ricevendo il siero, avranno salva la vita. Quelle del gruppo B, invece, hanno una probabilità del 50% di restare in vita dopo aver ricevuto l'iniezione. A chi somministrerà le dieci dose il nostro medico se vuole allocare quella risorsa scarsa in modo efficiente? Al gruppo A, perché in tal modo salverà dieci anziché cinque vite umane. Supponiamo ora che al medico giunga la seguente informazione: le persone del gruppo A hanno una età media di ottant'anni con una speranza di vita residua di cinque, mentre quelle del gruppo B sono bambini di cinque anni, che hanno una speranza di vita residua di ottanta anni. Come si comporterà in tale nuova situazione il nostro? Se l'obiettivo è quello di massimizzare il numero di anni di vita, la sua scelta cadrà sul gruppo B, dal momento che quattrocento anni di vita (5x80) superano di gran lunga i cinquanta anni di vita (5x10) che egli assicurerebbe se il siero venisse distribuito al gruppo A. Per completare la parabola, si assuma che le dosi in questione non siano di proprietà dell'ospedale, ma di una farmacia privata che è disposta a venderle a chi offre il prezzo più alto. In tali condizioni, se l'obiettivo diventa quello di massimizzare il ricavo (e quindi il guadagno), il medico si comporterà in modo efficiente se distribuirà il siero salvavita ai soggetti del gruppo A.
Per restare ai
problemi di casa nostra, quali sono gli obiettivi dell'attuale
governo sulla scuola? Cavarsela con il semplice ricorso ai criteri
dell'efficienza, come si è visto, non basta. Occorre fare delle
scelte: quella di investire sulla scuola al fine di massimizzare i
risultati didattici oppure quella di risparmiare al fine di
massimizzare il ricavo. Non si danno altre scelte: andare avanti per
slogan potrà anche essere utile al fine di massimizzare il consenso
(sic!), ma produrrà nel breve veri e propri disastri per il settore
chiave di una democrazia che voglia realmente definirsi tale. Si può
solo sperare che le feste portino consiglio. |